La Pizza Napoletana Stg è nostra e nessuno ce la toglie
In merito all’ingiustificato e paventato allarme sulla revoca del marchio Stg (specialità tradizionale garantita) per la Pizza Napoletana ottenuto dalla UE nel febbraio del 2010 si è svolto a Napoli, presso la pizzeria Rosati di Piazza Trieste e Trento, un incontro con parlamentari europei e politici locali. In realtà in questa occasione è stato solo realizzato un contatto con le Associazioni dei pizzaioli per stimolarli a consorziarsi per meglio difendere il marchio che, come Stg, non corre alcun rischio ma potrebbe essere più visibile per i prodotti della filiera agroalimentare che accompagnano la composizione della pizza. Lo stesso Ministro Giancarlo Galan ha, nei giorni scorsi, smorsato i toni polemici sorti sulla Pizza assicurando che il marchio Stg è saldamente legato a questo prodotto e non è da mettere in discussione il suo annullamento. Non a caso nelle scorse settimane è stato emanato un comunicato stampa da parte di Rosario Lopa, esponente della Consulta Nazionale dell’Agricoltura e già presidente del comitato per la Tutela e Valorizzazione della Pizza Napoletana, che da anni segue gli intendimenti delle associazioni dei pizzaioli napoletani, ancor prima dell’approvazione del preliminare avvenuto in Italia sulla G.U. della R.I. N° 120 del 23 maggio 2004 dall’allora ministro Alemanno. Lopa ha ribadito che: «Il 10 dicembre, dello scorso anno, la Commissione Europea si è riunita per presentare il nuovo pacchetto di norme sulla qualità, per rimodulare il regolamento 510 sull’attribuzione dei marchi di qualità e l’etichettatura dei prodotti agricoli. Dunque la presentazione non significa che il pacchetto sia già norma anzi, non solo deve essere ancora vagliato, ma in più ora a decidere non potrà essere solo la Commissione ma in accordo congiunto con il Parlamento Europeo. In più – ha continuato l’esponente dell’Agricoltura – tra le varie proposte che riguardano i prodotti Stg come la pizza napoletana, ci sarebbe l’alternativa di legare l’acronimo ad uno o più prodotti Dop, e in questo caso la decisione andrebbe decisamente a nostro favore in quanto tra le Dop, spicca tra gli altri la Mozzarella di Bufala Campana, vedi articolo 3 del decreto di prima stesura fortemente voluto dall’allora ministro Alemanno del 2004 presentato poi all’Europa». Il Rappresentante della Consulta, ha inoltre dichiarato: “Tra le varie proposte che riguardano i prodotti STG come la pizza napoletana, oltre a pensare di rimodulare eventualmente la dicitura, ci sarebbe l’alternativa di legare l’acronimo ad uno o più prodotti DOP, e in questo caso la decisione andrebbe decisamente a nostro favore in quanto tra le Dop, nel disciplinare di produzione, spicca tra gli altri la Mozzarella di Bufala Campana. Del resto pensare ad una totale abolizione degli STG, sottolinea Lopa, mi sembra improponibile e svantaggioso per molti paesi Eu, tra cui la Polonia, che scomparirebbe dalla commissione in quanto produttrice esclusivamente di prodotti STG. Il disciplinare di produzione del marchio STG della pizza napoletana, aveva proprio come novità assoluta, la tutela della ricetta e le metodiche di preparazione, di riflesso la figura dei pizzaiolo, così come fu approvato nel 2004. L’unica debolezza, infatti, potrebbe essere la tutela del nome, ma sarebbe del resto stato impossibile dare l’esclusiva, visto che la pizza Napoletana si produce in tutto il mondo e nessun paese avrebbe mai voluto approvare un disciplinare che circoscriveva l’utilizzo della dicitura solo a Napoli e in Campania ma con le norme approvate in Commissione UE e pubblicate nella Gazzetta Ufficiale Europea nel febbraio 2009, chi vorrà aggiungere l’acronimo STG dovrà necessariamente utilizzare le metodiche di preparazione e la ricetta del disciplinare. Naturalmente sarebbe necessario che le associazioni di riferimento, quanto prima dessero vita all’organismo consortile di tutela, promozione e valorizzazione per poter controllare tutte le dinamiche legate al prodotto pizza. Comunque, ha concluso Lopa, in settimana gli organismi governativi competenti hanno già convocato le parti per dare le giuste informazioni e studiare le eventuali iniziative da intraprendere”. All’evento ospitato da Rosati sono intervenuti Francesco Borrelli, ex assessore all’agricoltura della Provincia di NA, Andrea Cozzolino europarlamentare, Antonio Pace, presidente Associazione Pizza Verace, Sergio Miccù, presidente Associazione Pizzaioli Napoletani, Vincenzo Peretti, consulente nazionale del Corpo Forestale dello Stato nell’ambito agroalimentare, Mario Raffa, assessore allo sviluppo con delega al Commercio e all’Artigianato del Comune di NA, Massimiliano Rosati, titolare pizzeria ospitante l’evento, Paolo De Castro, presidente commissione Agricoltura al Parlamento Europeo. Al termine dell’esposizione delle problematiche europee in riferimento a questo argomento sono intervenuti fra i numerosi pizzaioli presenti il veterano e storico Antonio Starita, titolare dell’omonima pizzeria al rione Materdei, il primo campione del mondo di questa categoria Umberto Fornito, titolare dell’”Antica pizzeria frattese” a Frattamaggiore, ed il pluricampione mondiale della pizza Senza Glutine – pizza per i celiaci- Marco Amoriello, titolare della pizzeria- ristorante “Il Guappo” a Moiano. A salvaguardia del mestiere del pizzaiolo sono intervenuti i due presidenti di Associazioni. Ha concluso l’incontro il presidente della Commissione Agricoltura al Parlamento Europeo che ha richiamato ad “una mobilitazione permanente per la soluzione dell’iter molto difficile da portare a soluzione perchè vuole anche la salvaguardia di tutta la filiera dei prodotti legati all’enogastronomia tipica campana. E’ dunque molto importante – ha continuato De Castro – portare avanti le iniziative che verranno concordate con la associazioni dei pizzaioli per la conquista di questa difficile battaglia che ci auguriamo possa essere conclusa verso la fine dell’anno “.
A cura di Cinzia Loffredo