LA PRIMA DONNA DI MONTECITORIO
Ricordata da tutti come la prima donna italiana a ricoprire la carica di Presidente della Camera dei Deputati, Nilde Iotti, occupò lo scranno più alto di Montecitorio per tre legislature, dal 1979 al 1992, conseguendo un primato finora incontrastato sia nell’Italia monarchica che repubblicana.
Nata a Reggio nell’Emilia il 10 Aprile del 1920, si laureò alla facoltà di lettere all’Università Cattolica di Milano, insegnò la materia omonima e ben presto, maturando un profondo spirito antifascista si dedicò alla vita politica.
Iscrittasi l’ 8 Settembre del 1943 al Partito Comunista Italiano, aderì ai Gruppi di Difesa della Donna, diventandone organizzatrice e responsabile ed in seguito Presidentessa dell’Unione Donne Italiane di Reggio Emilia, per essere candidata 3 anni più tardi dal PCI al parlamento, ed eletta.
Nello stesso anno inizia una travagliata relazione con Palmiro Togliatti, segretario nazionale del Partito Comunista, tenuta segreta fino all’attentato del 1948 dello stesso. Togliatti lascia per lei la moglie Rita Montagnana e il figlio.
Entrata nell’ Assemblea Costituente, passa a far parte della Commissione dei 75 membri incaricati alla stesura della Costituzione Italiana.
Nel 1987 ottiene un incarico di governo con mandato esplorativo da parte del Presidente della Repubblica Cossiga, che si conclude però, senza esiti positivi : è difatti la prima donna e la prima esponente comunista ad arrivare così vicina alla Presidenza del Consiglio. Nel 1992 è inoltre la candidata di sinistra alla Presidenza della Repubblica.
Durante la sua vita ricevette numerose mansioni di prestigio tra cui la presidenza della Commissione bicamerale per le riforme istituzionali, costituita il 9 settembre 1992 e la presidenza della delegazione italiana presso l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (1996- 1999), di cui fu anche vicepresidente nello stesso periodo.
A causa di gravi problemi di salutate il 18 Novembre del 1999 rinunciò a tutti gli incarichi governativi, ricevendo per il lavoro politico svolto, un lunghissimo plauso dalla Camera dei Deputati, che accolse le sue dimissioni. Pochi giorni dopo, il 4 dicembre dello stesso anno morì.
Nel 2006 Giorgio Napolitano, suo vecchio compagno di partito e neo Presidente della Repubblica, tornò a ricordarla nel discorso di giuramento alle Camere : «[…] E ancora, abbiamo da contare – mi si lasci ricordare la splendida figura di Nilde Iotti – sulle formidabili risorse delle energie femminili non mobilitate e non valorizzate né nel lavoro né nella vita pubblica: pregiudizi e chiusure, con l’enorme spreco che ne consegue, ormai non più tollerabili.»
A cura di Flavia Sorrentino