La Terra, un mondo da salvare
Oggi è l’Earth Day, ossia la giornata per celebrare il nostro pianeta. Un’esigenza che nasce per ricordare all’umanità l’importanza di preservare la vita e le risorse della Terra, iniziata negli anni 50 dopo un rapporto sullo stato di salute delle coste americane chiesto alla biologa Rachel Carson, che lanciò l’allarme per l’uso dei pesticidi. In seguito alla sua ricerca, la Carson pubblicò il suo libro “La Primavera silenziosa”, nel quale denunciava come l’agricoltura massiva e l’uso dei pesticidi stavano uccidendo il mare e l’ambiente. Il libro divenne il manifesto degli ambientalisti americani, che decisero nel 1970 di stabilire il 22 aprile la Gionata della Terra grazie anche alla volontà del senatore americano Gaylord Nelson, motivato da questa decisione, in seguito ad un disastro ambientale avvenuto in California per la fuoriuscita di petrolio dal pozzo della Union Oi. L’uomo ha diritto di vivere in un Mondo sano, equilibrato e sostenibile sosteneva Nelson e grazie a queste considerazioni, molte sono state le persone che hanno preso coscienza dell’importanza di salvaguardare le risorse naturali, valorizzarle e favorire lo sviluppo della green economy per garantirne il rispetto. In questo giorno, le Nazioni Unite a New York, firmeranno un nuovo accordo globale sul clima approvato nell’ultima COP 21 della Convenzione quadro sul cambiamento climatico di Parigi. Sono attesi, i programmi di ogni Nazione che si impegna ad una rapida ratifica e nuove iniziative più nette per garantire il mantenimento del riscaldamento del pianeta al di sotto di 1,5° C. Non a caso, il 2015 è stato considerato l’anno più caldo mai registrato, mentre le temperature di inizio 2016 sono state caratterizzate da temperature record. Le iniziative proseguono dopo il 12 dicembre data di incontro di 165 leader del mondo Onu, a Parigi compreso il nostro Premier Matteo Renzi per la firma dell’accordo. L’attenzione delle celebrazioni di oggi che si svolgono in tutto il mondo, punta alla riduzione della produzione industriale, la deforestazione, la produzione eccessiva con conseguente spreco alimentare che finisce nelle discariche. La sfida è quella di contrastare la perdita nella produzione agricola, e nella trasformazione degli alimenti. Bisogna essere responsabili, rispettosi, consapevoli e informare dei rischi di autodistruzione del nostro mondo, che va tutelato ma più di ogni altra cosa rispettato e amato.