La vita “da scrivere e da fumare sopra il caffè” di Antonio Spenillo, conclude stasera IncantiAmoci
Armando Giuseppe Mandile
Oggi, venerdì 26 gennaio, ore 19,30, ultimo appuntamento della terza edizione di “IncantiAmoci a Sorrento”, nella storica Chiesa dell’Addolorata, tra le più significative location del centro storico sorrentino, l’atteso spettacolo musicale e canoro: “C’è tutta una vita da scrivere e da fumare sopra il caffè”, di e con Antonio Spenillo e con Mauro Spenillo e Antonio De Carmine.
Concerto acustico Antonio Spenillo / Principe e Socio M . Ospite Roberta Tondelli – Arya.
Venature di swing, rock e tanta poesia, tra il pop e la canzone d’autore, atmosfere di sapiente magia che danno spessore e corpo, oltre ad armonia e significato al primo album che è pubblicato dalla Record M.E., di Antonio Spenillo. Oltre che cantautore, anche produttore del disco, con il fratello Mauro, musicista, compositore, arrangiatore e componente – uno dei due – di Principe & Socio M..
Intensi tramonti e albe silenziose in un percorso continuo, pieno di pensieri che toccano il passato e ipotizzano il futuro, Antonio Spenillo mette in scena tra riflessioni e speranze, se stesso e il proprio vissuto; lo fa mediante un interessante percorso aprendosi al pubblico che riesce a coinvolgerlo, puntualmente.
“C’è tutta una vita da scrivere e da fumare sopra il caffè”, rientra nella rassegna artistica IncantiAmoci di s e a in questo periodo a Sorrento.
A cura dell’Amministrazione comunale di Sorrento, presieduta dal sindaco avv. Massimo Coppola, l’organizzazione. Collaborazione determinante dell’“Associazione Musiciens” guidata da Salvatore Piedimonte, responsabile della direzione artistica; supporto di “Sorrentoplaytivu”, “Eduardo Tv” “EnergiaOra” e Gruppo Sassi.
Spettacoli teatrali, musicali, canori, attentamente selezionati – anche innovativi, in parte presentati in esclusiva – nel qualificatissimo calendario, di notevole coinvolgimento emotivo, messi in scena nelle chiese più importanti di Sorrento, preziosità cittadine e luoghi della storia.
La manifestazione che comprende cinque appuntamenti di alta qualità, è incentrata “sulla musica, la prosa e il canto di qualità e di sentimento” – spiega Salvatore Piedimonte. In essa, Napoli è indiscussa protagonista con la sua cultura, nell’accogliente e splendida quanto esigente Terra delle Sirene. Luogo in cui è prioritariamente considerato il talento, soprattutto d’impostazione squisitamente comunicativa ed efficacemente coinvolgente.
“Attraverso un affascinante itinerario che inizia e si conclude nella città di Napoli, diffondere la conoscenza dell’arte e della bellezza: città storicamente punto d’incontro e di sviluppo di tutte le correnti culturali che hanno attraversato la civiltà” – precisa il direttore artistico. L’obiettivo principe di IncantiAmoci è proprio questo.
“C’è tutta una vita da scrivere e da fumare sopra il caffè” in programma stasera, segue ai successi riscossi dai precedenti spettacoli che si sono susseguiti. Ultimo in ordine di tempo, nella bellissima Basilica di Sant’Antonino. l’applauditissimo “Ex voto” canti alla divinità, con Fiorenza Calogero e con Marcello Vitale chitarra battente ed elaborazioni musicali.
Fiorenza Calogero ha presentato un nuovo progetto musicale dedicato ai canti del Natale napoletano, che punta a valorizzare la musica tradizionale, intrecciando la persona ai rituali della Fede, e rivestendo il voto di un significato sublime quale dono di pace, promessa di riconciliazione con il mondo, patto divino in quanto “ex voto”, che si eleva alla sfera del sacro. Forte l’espressività del canto e dei suoni, rielaborati dal chitarrista e compositore Marcello Vitale, attraverso i quali Fiorenza ha donato alla platea una fine interpretazione ricca di personalità di brani scelti, pilastri della consolidata tradizione natalizia partenopea e non solo, di indubbio valore storico oltre che musicale e canoro.
La rassegna ha preso il via nella Chiesa dell’Addolorata con “Anime di Napoli” di e con Nio Lauro e con Olimpia La Padula, Gianluca Coppola e Giuseppe Maresca, dedicato alla Napoletanità e ai Napoletanismi attraverso brani di grandi opere accuratamente selezionati, considerazioni e riflessioni, elementi principali di una trama fitta che ha condotto lo spettatore ad ampliare le sue conoscenze sulla cultura e le arti di un popolo unico, contraddistinto da una filosofia di vita di geniale originalità. Uno spettacolo che ha contraddistinto già in partenza la manifestazione all’insegna dell’alta qualità.
Di seguito, nella Cattedrale dei Santi Filippo e Giacomo con “Una Musica Un Dio”, concerto evento con M’Barka Ben Taleb e la sua efficace contaminazione, prodotto distintivo di sperimentazioni musicali diverse, teso con slancio propulsivo a divulgare le identità di terre e genti, fondendoli, nel rispetto e nella conservazione delle varie tradizioni, in un unicum Mediterraneo privo di confini, nel quale sono egualmente protagoniste le tre religioni monoteiste: ebrea, cristiana e musulmana, unite dalle sonorità di una musica comune in un unico credo. Con M’Barka Ben Taleb, Arcangelo Michele Caso: violoncello, Francesco Di Cristofaro: fiati, Gianluca Mercurio: percussioni, Gianluca Rovinello: arpa, Raffaele Vitiello: chitarre, Marta Carbone e Sara Musella: cori.
Ancora, nell’antica Chiesa dell’Addolorata, “Leggende Napulitane”, presentato da Diego Sommaripa, insieme agli attori Vittorio Passaro, Emanuele Iovino, Vincenzo Lettieri e alla musicista Federica Ottombrino. Cinque intensi ed apprezzati momenti, corrispondenti ad altrettante storie, leggende che rappresentano le nostre radici, patrimonio del nostro teatro, testimonianze di saggezza popolare che vanno valorizzate e diffuse, condividendole con la platea per salvarle dal pericolo incombente della dimenticanza, condotte nuovamente in vita tramite un’azione scenica particolarmente curata e proposte in sapienti intrecci di emozioni senza tempo.