LA ZANZARA … UN VERO SEGUGIO
Una zanzara può fiutare la sua preda umana a oltre 60 metri di distanza ed è impossibile sfuggirle. La scienza ha dimostrato che per questi insetti alcune persone sono particolarmente prelibate rispetto ad altre. Ciò che le attrae è principalmente l’odore del sudore e del respiro umano, ma ancora non è chiaro come facciano a distinguere queste due sostanze tra tutti gli odori presenti in natura.
John Carlson, un biologo molecolare dell’Università di Yale, si è avvalso della collaborazione di alcune mosche della frutta, per scoprire l’azione delle zanzare sull’uomo.
Carlson ha isolato tutti i geni delle zanzare che codificano per i recettori dell’odore e li ha trapiantati nella mosca della frutta che dispone di un neurone olfattivo vuoto, non associato ad alcun recettore. In tal modo, ogni mosca ha potuto sviluppare un diverso recettore della zanzara,capace di riconoscere uno specifico odore.
Carlson ha poi esposto le mosche a diversi aromi; monitorandone l’attività cerebrale ha potuto scoprire quale recettore si legava a ciascun odore. I recettori hanno dunque scoperto che alcuni recettori sono sintonizzati esattamente sugli odori del corpo umano e sono proprio loro che permettono ad una zanzara affamata di avvertire la presenza di un uomo anche a 60-70 metri di distanza.
Sarebbe molto importante riuscire a mettere a punto degli agenti chimici capaci di bloccare o ingannare questi recettori per aprire la strada ad una nuova generazione di repellenti ad alta efficacia. Infatti, nella parte sud del mondo, la zanzara oltre ad essere un fastidio come nei paesi occidentali è il veicolo del contagio per pericolose malattie come la malaria o la febbre gialla.
A cura di Valeria Sorrentino.