L’attesa
“Mai ci fu sabato tanto atteso”. Titolo che, a rifletterci, potrebbe essere cucito su un progetto cinematografico o su una di quelle opere letterarie contemporanee, per le quali tutti esprimono accondiscendenza, nella misura in cui è di tutti la capacità di saper scrivere, a quanto pare. E invece no. Si tratta di politica. Sicuramente aver esplicitato questo lascerà delusi molti, che credevano nella suddetta campagna promozionale, ma non così eccessivamente, dal momento che anche la nostra politica, quella italiana, si intende, non argina affatto cambi di scena, primi piani inaspettati, degni o di un best-seller o di una fiction televisiva. E così è giunto il fatidico sabato. Cosa accadrà e perchè tanta attesa? Anzitutto è bene ricordare le vicissitudini che, occupando un ruolo rilevante in quasi ogni campo relativo alla sopravvivenza di un paese, hanno messo in condizione il presidente del consiglio, a cedere e a dover rassegnare le dimissioni. Quando tutto ciò? Sabato 12; in seguito all’approvazione della legge di stabilità il premier, ha dichiarato, le avrebbe rassegnate. Ora l’Italia, che in quanto a sconvolgimenti ne ha già vissuti molti in quest’ultimo periodo, sembra vivere l’ennesimo vuoto d’aria sebbene comunque, il Quirinale, come è ovvio, sia pronto a domare la questione nel modo meno traumatico possibile. “E che governo tecnico sia!”- sembra dire in coro l’opposizione e, in parte, i pidiellini- ma chi sarà in testa? A tal proposito, rammentiamo anche che è stato insignito della carica di senatore a vita l’ex commissario europeo Monti (qualche giorno fa), il quale (e non è un mistero) è uno dei più favoriti dal Pd (ma comunque dalla fetta più consistente delle istituzioni) che si dice pronto a sostenerlo per poter avviare una virata di bordo che faccia approcciare il paese ad un contesto decisionale diverso. L’ok giunge, inaspettato, anche da Di Pietro (che ci avrà pensato su di notte, visto che non era d’accordo) i cui commenti lasciano evincere un atteggiamento del tipo: ” Monti va bene!Sia per l’umanità che lo contraddistingue che per la sua fama di economista, ma quale programma politico vorrebbe attuare? Per quanto tempo dovrebbe restare?” . Il Pdl, mobilitato dalle faccende di governo degli ultimi giorni, vorrebbe passare la palla ad Angelino Alfano, ma ecco un altro coro : D’alema e qualcun altro dicono no! Della serie : ” Tutti tranne lui!” . Di cori, di battute sarcastiche ce ne saranno ancora, ma intanto, è vicinissima la prova risolutiva che darà, almeno si spera, non unità nazionale (che molti ancora tirano in ballo), ma almeno una parvenza di serietà istituzionale. Attendiamo. E’ quello che sappiamo fare meglio; perché l’attesa è ciò che contraddistingue noi italiani!
Francesca Morgante