Le donne in scena nella casa di Bernarda Alba
Prima italiana dal 30 settembre al 1 ottobre 2011. La casa di Bernarda Alba. Dramma in prosa in tre atti di Federico Garcia Lorca vissuto e spiato in meno di due ore nello spazio scenico trasformato per l’occasione al Teatro Mercadante. Napoli Teatro Festival Italia in coproduzione con Teatro Stabile di Napoli e Teatro Stabile di Catania, si avvale della regia asciutta ed emozionante di Lluis Pasqual che denuncia l’ipocrisia di un popolo schiacciato e represso dal potere del regime franchista. Lina Sastri è una Bernarda Alba severa ma in grado di svelare l’intimità e le ragioni del suo ruolo di capofamiglia austero. Solo donne in casa e in scena perché “nascere donne è un vero castigo non ci appartengono neanche i nostri occhi” gridano i cuori e le parole delle cinque sorelle Adele (Federica Sandrini), Amelia (Marcella Favilla), Angustias (Gaia Aprea), Magdalena (Chiara Baffi) e Martirio (Azzurra Antonacci) costrette a tingere di nero i loro vestiti colorati, e ad osservare un lutto di otto anni per la perdita del secondo marito della madre.
Represse in un perbenismo imposto, l’estate arriva e le voci dei giovani mietitori nei campi risvegliano la sensualità delle caste donne, ferite dalla decisione di dare in sposa a Pepe il Romano, il più giovane e bello del paese, la più anziana delle sorelle.
Simbolo della tragedia imminente tante volte preannunciata dalla fedele serva Poncia (Maria Grazia Mandruzzato) è l’irruenza nella scena di Maria Josefa (Anna Malvica) nonna in preda ad un esilarante follia nella quale non raccontata che la verità.
-Tanto ti piace quell’uomo?- Quando lo guardo negli occhi mi sembra di bere lentamente il suo sangue- un intrigo dal sapore shakespeariano e un agnello bianco che compare nella casa come simbolo del sacrificio, del caro prezzo da pagare per ribellarsi ad un sistema in cui l’importante è che i vicini non ascoltino e non malignino. Adele rompe il bastone con cui la madre voleva percuoterla per essersi concessa all’amore di Pepe già promesso e già sognato dalle sorelle. Si impicca. L’aria si ferma e Bernarda ordina di tacere la verità – mia figlia è morta vergine-.
Anita Laudando