Le reliquie di Santa Faustina Kowalska alla parrocchia S.Giuseppe O. a Pianura – VEDI IL VIDEO

Si è svolta lo scorso venerdì 3 ottobre, presso la parrocchia di San Giuseppe Operaio a Pianura, la Messa di preghiera per gli fautina 1ammalati alla presenza delle reliquie di Suor Faustina Kowalska provenienti da Cracovia. Santa Faustina Kowalska è una delle figure più venerate della cristianità. Fu una religiosa polacca, appartenente alla Congregazione delle Suore della Beata Vergine Maria della Misericordia. È stata canonizzata il 30 aprile 2000 da Giovanni Paolo II , a seguito del miracolo di guarigione di padre Ronald Pytel, avvenuto nel 1995 a Baltimora. In quell’occasione il Papa ha stabilito per la prima volta la Festa della Divina Misericordia, da celebrarsi ogni anno nella prima domenica dopo Pasqua. Gli anni della sua vita religiosa furono ricchi di grazie straordinarie: rivelazioni, visioni, stigmate nascoste, il dono di leggere nelle anime e quello della profezia. La fama della sua santità crebbe insieme alla diffusione del culto alla Divina Misericordia e per le grazie ottenute tramite la sua intercessione. Nel suo diario scrisse:” Vidi il Signore Gesù vestito di una veste bianca: una mano alzata per benedire, mentre l’altra toccava sul petto la veste, che ivi leggermente scostata lasciava uscire due grandi raggi, rosso l’uno e l’altro pallido. Gesù mi disse: “Dipingi un’immagine secondo il modello che vedi, con sotto la scritta: Gesù confido in te!”. A lei si deve anche la Coroncina della Misericordia che, ogni giorno alle 15, in ogni parte del Pianeta, viene recitata dai fedeli. La sua, fu una vita semplice e al servizio di Dio e, nonostante le frequenti visite del Signore, non ostentò mai il suo stato di grazia, confidandosi solo col suo confessore, il quale, dopo la morte della Santa, ha raccontato la grandezza della sua spiritualità. Non è un caso che suor Faustina avesse previsto che la sua opera sarebbe continuata dopo la sua morte, avvenuta, a seguito di una grave malattia, a soli 33 anni: “ Avverto bene che la mia missione non finirà con la mia morte, ma incomincerà “.

A cura di Alessandro Moccia

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