L’estate di Katya
Nell’estate del 1914, il neolaureato Jean-Marc va in un paesino sui Pirenei francesi come assistente del dottor Gros, che gestisce un importante centro termale frequentato da anziane signore in crisi da menopausa. Un giorno Jean-Marc viene chiamato d’urgenza da una ragazza, Katya, al capezzale del fratello, che si è rotto la clavicola cadendo dalla bicicletta. Jean-Marc resta immediatamente attratto dalla ragazza, eccezionalmente sportiva e indipendente, per l’epoca, ma resta colpito anche dal fratello (gemello) che gli racconta di essere caduto perché Katya l’ha spinto contro un muro. I rapporti si fanno più stretti nei giorni successivi, sfidando i pettegolezzi del paesino in cui peraltro si trovano entrambi di passaggio. Jean-Marc intuisce ben presto che la vita di Katya è segnata da un mistero e pensa che sia legato alla figura del padre, geloso e possessivo. Deciso a salvarla, le dichiara quindi il suo amore. Ma di lì la situazione precipita: fra atti mancati, sdoppiamenti di personalità, in un repertorio freudiano completo, Katya da vittima diventa carnefice, per poi tornare a essere ultima, definitiva, vittima di se stessa.
Serena Smorra