L’Hi-Fi in casa
Nei primi anni settanta e per buona parte degli anni ottanta, avere uno “Stereo”, cosi’ venivano chiamati i primi impianti ad alta fedeltà che apparivano nelle nostre case, rappresentavano un vero e proprio ‘status simbol’, soprattutto se grossi e costosi ed americani.
I primi impianti presentavano diffusori (casse) di grosse dimensioni, amplificatori enormi, equalizzatori, registratori a cassetta, sintonizzatori.. ecc. Insomma: avere uno un impianto
Hi-Fi in casa, benché inorgoglire il possessore ed essere un ottimo mezzo per ascoltare della buona musica, necessitava di parecchi soldi per essere acquistato ed indubbiamente di uno spazio considerevole per essere collocato.
Oggi la situazione e’ molto cambiata. In pratica le ‘vecchie’ tipologie di impianti: grossi, ingombranti e spesso dal costo proibitivo, restano riservati ad un pubblico di pochi appassionati audiofili mentre, per un uso piu’ generico e di massa, sono disponibili svariate soluzioni dall’ingombro contenuto e dal costo, direi, piu’ che abbordabile.
Un aspetto importate, da considerare prima di passare all’acquisto di un impianto Hi-Fi, e che in passato, l’ascolto della musica e il visone, o pur anche l’ascolto dei film, avevano due distinte apparecchiature; lo ‘Stereo” per la musica e la televisione per i prodotti video.
Oggi le due riproduzioni audio-video tendono a sovrapporsi. Infatti, e’ facile trovare, anche nei centri commerciali, impianti Hi-Fi che oltre a garantire una buona riproduzione sonora, sono anche in grado di essere collegati all’impiato video per ‘ascoltare’ i film con il cosi’ detto effetto ‘Home Theatre”; comunemente chiamato cinema in casa.
Gli esperti consigliano per chi vuole avere un buon impianto per la riproduzione sonora ed un discreto mezzo per guardare i film con l’effetto home-theatre, di acquistare un impianto Audio-Video di buon livello semmai acquistato durante un’offerta commerciale invitante. Avrete cosi’ a disposizione un apparecchio per ascoltare buona musica e godervi i vostri film preferiti.
a cura di Enzo Daniele