Ligabue tende la mano a Vasco. Pace fatta.

Rispetto Vasco, la sua storia e il rapporto che ha con il suo pubblico. Io faccio le gare con me stesso (e sono toste, sappiatelo) come credo faccia anche lui. Siamo imparagonabili perché molto diversi (come ogni altro è diverso da ogni altro). Ridurre la musica a una gara vuol dire slvemplicemente svilirla», ha postato Ligabue sul suo profilo Facebook. Dopo mesi di veleni e sarcasmo, pace fatta con Vasco, che nei giorni scorsi aveva porgeva la mano al rocker di Correggio, sempre via web: «rinnovo stima a Ligabue», aveva scritto. Le domande dei giornalisti. «Diversi di voi mi hanno fatto notare – scrive Ligabue nel suo lungo messaggio su Facebook – il post che Vasco ha scritto sulla sua pagina Fb mi è venuta voglia di dirvi qualcosa sulla annosa questione “io, Vasco e l’informazione che ci riguarda”. Da circa vent’anni, in buona parte delle interviste, mi sento sempre fare tre domande: cosa ne pensi di Vasco; cosa ne pensi della rivalità fra te e lui; farete mai un duetto insieme?». E osserva il rocker di Correggio: «sappiamo cos’è che fa vendere i giornali». Insomma fa notare: «Siete voi, con queste solite domande ad allontanare sempre di più qualsiasi possibilità di duetto fra noi». Ligabue ricorda che «per otto anni, prima di vivere di musica, ho fatto mestieri di ogni tipo. Esperienza sufficiente per poter dire che c’è di molto peggio. Però rileva ho sempre pensato che a fare le spese di beghe come queste è sempre stata, purtroppo, la musica. La mia musica e la sua musica. Perchè è chiaro che sia io che lui mettiamo tutti noi stessi in quello che scriviamo e cantiamo». Ligabue ricorda «alla conferenza stampa, il pomeriggio del concerto di Campovolo, su sette domande che mi hanno fatto, quattro erano su Vasco. Le risposte che ho dato allora erano più o meno un sunto di quello che trovate in queste righe». Pace fatta. E spiega ancora Ligabue «vi ho detto queste cose per farvi sapere il mio pensiero. Continueremo il nostro percorso, io il mio e lui il suo. Cercando di garantire il massimo che possiamo io a voi e lui ai suoi. Consapevoli del nostro reciproco rispetto ma decisi a difendere a denti stretti ognuno la propria storia personale». In un altro passaggio del lungo messaggio postato da Ligabue, ogni nostra affermazione «su grandi temi come senso della vita, droga, modo di intendere il rock dire la propria (per ognuno dei due così legittimamente diversa) verrà fatto passare come un attacco all’altro». Ligabue conclude: «A te, Vasco, anche se in anticipo di venti giorni, buon compleanno».

Mario Mele