Lite nella metro: donna muore per un pugno
E’ morta ieri Maricica, la 32enne rumena che si trovava in coma farmacologico e irreversibile, a causa di una lite in cui era stata coinvolta venerdì scorso nella metropolitana di Roma. Alla base della discussione tra la donna e un giovane di 20 anni, probabilmente, un’incomprensione dovuta alla fila per acquistare il biglietto, terminata senza esiti particolari. I due, però, incrociatisi nella metro in un momento successivo, hanno continuato a discutere fino a giungere ad una vera e propria colluttazione, che ha portato la donna a cadere e a battere la testa a causa di un pugno sferrato dal giovane. La vicenda, documentata dalle telecamere della stazione Anagnina della metro, ha destato scalpore anche per l’atteggiamento assunto dai passanti che, in un primo momento, assistevano con indifferenza alla consumazione del delitto e solo dopo si sono interessati alla donna riversa sul pavimento chiamando, così, i soccorsi. Maricica, trasportata d’urgenza al Policlinico Casilino di Roma, dopo una delicata operazione neurochirurgica al cranio è stata dichiarata in stato di coma farmacologico. Intanto, grazie alle testimonianze dei passanti e alla presenza delle telecamere, il giovane, con precedenti per lesioni, è stato rintracciato ed arrestato. Il 20enne, apparso scosso, ha dichiarato, dinnanzi alla compagnia di Roma Casilina, di non aver mai voluto che il diverbio avesse un epilogo del genere. In seguito, il gip ha predisposto gli arresti domiciliari. Ma da ieri, la situazione del ragazzo risulta aggravata. La donna rumena, infatti, dopo un lieve miglioramento, è deceduta a seguito della decisione dei familiari di staccare le spine che la tenevano in vita, dopo che l’elettroencefalogramma risultava piatto da oltre sei ore. Il capo d’imputazione è ora quello di omicidio preterintenzionale aggravato per futili motivi e, quindi, la Procura di Roma chiederà al gip il trasferimento del giovane in carcere. Lunedì prossimo, inoltre, verrà disposta l’autopsia sul corpo della donna per stabilire, non solo, le cause della morte, ma anche il motivo dell’improvviso peggioramento delle sue condizioni. A costituirsi parte civile, nel processo contro il giovane, sarà il Comune di Roma. “E’ una violenza gratuita. Il comune di Roma pagherà le spese del funerale ed il trasporto della salma in Romania” ha affermato il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, il quale ha sottolineato come sia necessario aiutare anche quegli immigrati che lavorano e vivono onestamente, riferendosi alla famiglia di Maricica, che ha conosciuto nei giorni scorsi. “In questo Paese dovrebbero esserci norme che assicurano la certezza della pena, le quali possano avere effetto deterrente su situazioni evitabili, come questa” ha continuato Alemanno. “Non possiamo permettere che una donna muoia per futili motivi e fare in modo che gli assassini la passino liscia. Il nostro primo obiettivo deve essere la sicurezza del Paese”ha, infine, concluso il sindaco di Roma.
A cura di Rita Marsico