Lou Reed
Nacque a Broocklin il 2 marzo del 1942 e visse in gran parte a Long Island. Sin da bambino fu ispirato dalla musica soprattutto quella Rock. Fu influenzato fortemente nei suoi studi conseguiti alla Syracuse University dal poeta Del More Swarts. Tra i suoi vari album più curiosi c’era quello che in copertina recava l’immagine di una banana. Dedicò tutta la sua vita alla ricerca di un suono in stretto rapporto con l’anima. Non sono note le cause della sua morte ma ultimamente aveva subito un trapianto di fegato. E’ stato sempre alla ricerca di progetti che dessero perfezione ai suoni ed alle sue canzoni ritenute anche vere poesie. La sua vita fu attraversata da momenti psicologici non facili ed a causa di sue tendenze bisessuali fu sottoposto anche all’elettroshock. La chitarra elettrica fu per lui la sua voce e la sua espressione. Il primo album che pubblicò si intitolava Batico ed era un insieme tra il parlare ed il cantare. Fondò il gruppo dei Velvet e con la collaborazione del polistrumentalista John Cale entrambi divennero figure chiavi del complesso. Per i giovani fu un mito ed a causa della sua vita sregolata anche dovuta all’uso di sostanze stupefacenti e di alcool fu definito un poeta maledetto. Fino al 2007 pubblicò dischi come solista e l’ultima sua raccolta fu pubblicata nel 2011 e si intitolava “The Essenzial Lou Reed”.Nel 1970 iniziò una collaborazione con David Bowie che sfociò nell’album “Transformer” che lo rese un vero idolo. Seguirono Berlin nel quale descrisse una coppia di tossicodipendenti ed Ecstasy che fu un ritorno al cantante poeta degli anni settanta. Fu ispirato dalle poesie di Edgar Alla Poe e da questo attento esame della sua poetica creò “The Raven” nel 2003. La sua musica europea ricca di suoni e rumori ed i suoi testi con i loro versi resero le sue canzoni vera poesia.E’ morto a Long Island il 27 ottobre del 2013.
(Luisa de Franchis)
I Miei Stati D’Animo
Che cosa ne sai tu dell’inverno
di quando ti avvolge
e di quando ti senti gelare dentro.
Di quando hai persino paura di uscire
e di stare tra gli altri.
Che cosa ne sai di questo mio inverno
che ogni tanto mi sento dentro,
anche in una bella giornata di sole.
(Luisa de Franchis)