LOVE ADDICTION
Rossella cara,
dopo anni di varie situazioni affettive sbagliate in cui mi sono ritrovata sempre a vivere
passioni intense, burrascose, logoranti, ossessive, finalmente ho iniziato un rapporto con un uomo più grande, in cui inizialmente mi sono sentita serena, completa,soddisfatta. Forse non un rapporto esaltante, ma sicuramente idoneo a farmi assaporare gioia e tranquillità. Ma tutto questo momento di calma é stato scosso dal ritorno di un mio ex , con cui ho avuto un rapporto tormentato, ambivalente, distruttivo. Pensavo di aver chiuso definitivamente con questo uomo , perché lui era andato
anche all’estero, ma incontrarlo e perdere ogni controllo su me stessa é stato un tutt’uno. Ora sono stordita dai ricordi di questo amore così coinvolgente e temo che prima o poi mi farò nuovamente fagocitare, perché mi chiama continuamente chiedendo un colloquio, dopo tanti anni di lontananza….
Marina
Mia cara ,
Il momento più fragile dell’esistenza di un essere umano, é quando si innamora. Questa esperienza così travolgente fa divenire spesso morbosi, facendoci sentire dipendenti dall’altro, da cui non possiamo essere distanti, come se qualcosa ci mancasse sempre e comunque. Legarsi a qualcuno non significa però farci “sommergere” da qualcuno. Questo crea sofferenza. Ma solo così, attraverso una dipendenza così forte, alcuni esseri umani si sentono contemporaneamente felici e infelici. La struttura di un legame affettivo che poi ci portiamo in età adulta, si imposta nella primissima infanzia, quando diveniamo dipendenti di chi si cura di crescerci. Questo modello ce lo trasferiamo poi in tutte le esperienze affettive da adulti. Se la dipendenza é stata realizzata in modo sereno, felice, allora anche da adulti lo sarà e non saremo mai angosciati da un affetto che possa minacciare la nostra libertà. Ma, poiché nel momento in cui ci si innamora veramente e profondamente, diveniamo senza difese, se le basi costruite nell’infanzia non sono salde, diventiamo facilmente vulnerabili, disperatamente dipendenti, alla ricerca di quel riconoscimento di amore che ci é mancato da piccini. È così faremo di tutto per “meritarci” quell’amore negato, perché l’abbandono, il rifiuto, la svalutazione che abbiamo subìto da piccoli, ci fa sbagliare da adulti, sopportando, subendo, alimentandoci anche di un rifiuto, convinti che dobbiamo farci amare anche da chi non ci vuole più. E così aggiungiamo dolore su dolore alla nostra vita e ci inabissiamo in una situazione di paura da cui, pur comprendendo la tragicità, non riusciamo a venir fuori. L’amore non sopporta. Questo dovremmo capire tutti. L’amore é felicità, serenità e non paura, assenza, mancanza o timore di rimanere soli. Tu, la diagnosi da persona intelligente , te la sei già fatta. Hai timore di ricadere nelle spire di questa persona che indubbiamente ti attrae perché ti coinvolge emotivamente, al contrario della persona che hai accanto, forse troppo equilibrata e stabile. Il mio consiglio, che sicuramente non seguirai perché é nella natura umana essere tentati e spesso cedere, é di evitare qualsiasi incontro che possa destabilizzarti e indurti ad una nuova dipendenza….Finché si ë in tempo, Marina, cerchiamo di cambiare in meglio la nostra vita e il nostro destino sentimentale.
Rossella Argo
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