MAGICAL BEATLES TOUR

qConsiglio ai naviganti ! Quello che vanno per web ma anche chi decide di prendere un aereo e per propria curiosità personale fanno diventare la propria vacanze una sorta di “pellegrinaggio” verso i luoghi dove la musica ( quella detta “pop” )ha scritto pagine di storia. Oddio che tremor “la Storia”! una semplice cronologia di fatti,quella appunto, che ha fatto grande i Beatles. Erano anni che mi dicevo di voler andare a Liverpool, si proprio la famosa città che li ha visti nascere, spinto un po’ per curiosità ed un po’ perché amo la loro musica e finalmente eccomi! Liverpool, mi accoglie con freddo e pioggia ma l’aeroporto non dista molto dal centro città e con un bus appena fuori ci si arriva in pochi minuti e questo è un grosso vantaggio… I consigli,le gite, i tour in bus, in taxi qui non mancano per portarti ovunque il famoso quartetto abbia posato orecchio, ma io preferisco fare da solo, amo godere dei momenti in cui puoi prenderti tutto il tempo che vuoi per fotografare,osservare,pensare. E’stimolante sapere che potrai usare il cervello per chiedere informazioni, però se volete fare presto già dallo scalo potrete trovare itinerari ed info.
sDi mattina presto Mathew street dopo la pioggia è perfetta,non cè nessuno, è una stradina stretta con pubs e bars tutti dedicati a loro,l’odore dell’umidità,cosa strana non ci son rumori sarà perché è domenica , the wall of fame,il cavern club,la figura di Lennon a grandezza naturale appoggiato alla finestra tutto mi sembra irreale ..è tutto così lontano dall’essere vivo…scatto qualche foto e vado via , poco più in là una scultura dedicata ad Eleanor Rigby, anche questa mi sembra molto lontana da dare a questi luoghi il loro giusto risalto.. Dopo la ricostruzione il Cavern club è sempre meta per gli appassionati,è luogo angusto e scuro sembra una grande cantina, si suona ancora a tutte le ore e si serve dell’ottima birra . Ci girano turisti a tutte le ore armati come me di macchina fotografica e fanspensiero, ho visto delle foto del vecchio Cavern il nuovo è stato ricostruito addirittura con gli stessi mattoni ma la musica ha lasciato questi luoghi da tanto..
Al Beatles museum , il museo con la ricostruzione degli ambienti dell’epoca,i pochi oggetti originali ma con una dettagliata descrizione riesce a catturami ad emozionarmi anche se per brevi tratti, soprattutto ascoltando i retroscena dell’ascesa del gruppo verso il successo..tanti piccoli e casuali? eventi . Ci sarebbe molto altro da vedere ma preferisco dirigermi verso Penny Lane e lo Strawberry field con un bus di linea . Penny Lane mi dicono è raccontato come quartiere più che come strada, un po’ fuori dal centro ordinato,lineare, colorito.Poco più in là mi aspetta appassionante come il rosso laccato che ricopre il cancello,lo strawberry field, ancora una volta mi ritrovo da solo, il contesto è incantevole spazi verdi e il colore esalta il varco d’accesso del famoso prato, forse è questo il segreto di questi luoghi che il contesto dell’epoca ha esaltato e chi in quel momento era sulla giusta via ha trovato quel che cercava. John,Paul,Ringo e George hanno suonato di questi luoghi, semplici, essenziali , dove vivevano dei loro sogni dei loro ideali dove avevano le loro esperienze. ..non cè nessuna magia in tutto ciò, anzi la magia è proprio questa quella di vedere le cose così come sono e raccontarle e i loro occhi ne erano testimoni le loro mani hanno trasformato in musica, Queste cose da qui non si sono mai mosse e mai cambiate. Dovremmo avere la loro visione per poterle far rivivere dentro di noi e questo è ancora possibile.. Strawberry fields forever!

A cura di Antonio Elia