Mar Rosso
Il paradiso non può attendere. Dopo la primavera araba, l’Egitto resta una meta su cui puntare con sicurezza: riserve naturali, baie coralline e resort da sogno. Il momento è d’oro per una vacanza: la crisi egiziana – che in ogni caso non ha toccato la zona del Mar Rosso – è superata e si può approfittare di vantaggiose offerte. Il ministero del Turismo italiano, così come quelli del resto d’Europa, hanno ritrattato sull’insicurezza di una vacanza in Egitto.
Acquistare un tappeto è un’operazione più lunga e più complessa di quello che può sembrare: la tentazione è forte, anche perché i prezzi sono estremamente vantaggiosi. Si sappia, però, che il rito della vendita comprende offerta, controfferta, tè da sorseggiare e chiacchiere noiose: chi ama contrattare potrà trovare soddisfazione; chi non apprezza queste ritualità farà bene ad evitare l’intero tormento.
Pochi posti al mondo, come Sharm el Sheikh, oltre al resto del Mar Rosso, richiedono una protezione per i piedi quando si fa il bagno. Pinne per i sub, scarpette per chi sta a riva. Salvo rassegnarsi a qualche doloroso inciampo. E guai ad asportare pezzi di corallo dalla barriera: è un reato e si può finire in prigione. Le autorità egiziane sono molto severe, sia nei controlli sulle spiagge, sia in dogana.
Il relitto del Dunraven, veliero a vapore a due alberi lungo 90 mentri, è un vero tesoro per sub. Finì contro il reef mentre navigava da Bombay a Newcastle e ora è a 28 metri di profondità, a un’ora e mezzo di barca da Ras Mohammad. Solo per esperti.
Il Camel bar è uno dei più famosi luoghi di ritrovo a Sharm. In mezzo a Naama Bay, ha divani comodi e buona musica. C’è chi lo adora per il panorama e chi lo sceglie per andare a vedere gli eventi sportivi in televisione. Su Tripadvisor, specialmente a firma di turisti inglesi, qualche critica per il cibo. Un taglio bizzarro? Un trattamento per i capelli maltrattati da sole e salsedine? Hairstylist londinesi si ritrovano a LB Residential, al Viva Mall, Peace Road, con annessa spa thailandese. Se non si vogliono incontrare troppi italiani è il posto giusto. Luogo “serio”, servizio per signore e signori. Tony Blair resta uno degli affezionati ospiti di Sharm, E ogni volta che viene on si perde una serata da Fawanees, ristorante libanese a Naama Bay. Trionfo di mezzeh, i tipici, gustosissimi antipasti, e uso sapiente di spezie e cremine: pollo ripieno, polpette di carne, splendido taboulé. Al Terrazzina Beach si balla tutta la notte: è nella baia di Sharm el Maya ed è ritrovo per turisti e residenti. L’evento clou comincia il venerdì pomeriggio e prosegue fino al giorno dopo. A notte fonda si balla sulla spiaggia. Volendo si cena in riva al mare.
Il dugongo non è bello, ha un muso stravagante e una corporatura massiccia, da cui il soprannome “mucca di mare” dato a questo erbivoro marino che rischia l’estinzione. Lo si può incontrare lungo i fondali della costa di Marsa Alam, davanti alla spiaggia di Abou Dabab, dove si incrociano anche begli esemplari di tartarughe verdi. Sempre nella stessa zona si trova l’Elphistone reef, uno dei fondali più spettacolari del mondo, riservato a sub esperti, anche per le forti correnti che lo attraversano: qui brillano alcionari colorati, una specie di coralli molli che creano un giardino fiorito popolato da squali martello e a pinna bianca. Immersioni notturne all’isoletta di Wadi Gimal. Attenzione alle bevande tradizionali, perché non sempre risultano di nostro gradimento. L’hommos esham è a base di ceci, salsa di pomodoro, limone e cumino: difficoltà massima. L’Abu Simbel è molto dolce, è considerato un rimedio contro l’anemia perché ricco di ferro: difficoltà elevata. Il karkadè, infuso di fiori d’ibisco che si beve zuccherato, caldo o freddo, è già più gradevole. Certo che si viene per il mare, ma l’emozione di un’oasi è unica. Ein Khudra significa “oasi verde” ed è un luogo indimenticabile del Sinai. Ha fontane d’acqua zampillanti ed è ricchissima di palme da datteri. Era, ed è ancora, zona di sosta per i pellegrini diretti al Monastero di Santa Caterina. Il Canyon Colorato, invece, si raggiunge con facilità da Nuweiba ed è meta per escursioni in 4×4. Buona parte del suo successo si deve al film Indiana Jones e l’ultima crociata.
Se la tradizione prescrive un tè nel deserto, quando il sole tinge di rosso la sabbia, le rocce e anche il mare, bene, questa è invece l’ora per fuggire in barca. Brindisi magari nella zona di Ras Mohammad, dove l’acqua è un incanto: volendo, cena privatissima, con aragosta – la si fa preparare con facilità in confezione da asporto – o con un kebab.
Il Pacha di Sharm – nato da una costola di quello di Ibiza – irrompe nella classifica dei locali più trendy del mondo. Frequentatissimo, ambitissimo, si raggiunge anche con il bus delle discoteche, invenzione che semplifica la notte in riva al Mar Rosso. Dal Pacha si prosegue finché vi piace, peregrinando fra Dolce Vita, El Fanar, Little Buddha, Hard Rock.
Info: www.pachasharm.com
Roberta Morano