MARIA MONTESSORI: LA MADRE DEL METODO PEDAGOGICO
Nasce in un’abitazione di Piazza Mazzini a Chiaravalle Maria Montessori. Fin da piccola si dimostra una piccola peperina; gli studi elementari non saranno conseguiti in modo brillante a causa di problemi di salute e di una lunga rosolia. Verso gli 11 anni comincia ad appassionarsi all’arte drammatica.
Sin dai primi anni di studio manifesta interesse per le materie scientifiche, predilezione che le causerà contrasti con i genitori, i quali avrebbero voluto avviarla alla carriera di insegnante.
Si iscrive alla facoltà di medicina dell’Università “La sapienza”, scelta che la porterà a diventare una delle prime donne a laurearsi in medicina dopo l’unità d’Italia.
Maria si dedica con passione alla ricerca in laboratorio. Per le sue capacità vincerà un premio di mille lire dalla Fondazione Rolli per un lavoro in patologia generale.
Il suo curriculum risulta eccellente in igiene, psichiatria e pediatria, materie che saranno alla base delle sue scelte future.
Dopo la laurea, ottiene la nomina di assistente presso la clinica psichiatrica dell’università, dedicandosi al recupero dei bambini con problemi psichici, da lei definiti anormali.
La sua partecipazione a numerosi convegni pedagogici, in varie città europee, le permetterà di entrare in contatto con scuole di apprendimento di metodi sperimentali di educazione dei minorati mentali.
Con il suo impegno contribuisce all’emancipazione femminile, infatti famoso, è rimasto un suo intervento al Congresso femminile di Berlino nel 1896.
Nel 1898 presenta a Torino, al congresso pedagogico, i risultati delle sue ricerche e dopo breve tempo diventa direttrice della scuola magistrale ortofrenica di Roma.
Con l’interesse per l’educazione, decide di rinnovare le sue basi culturali laureandosi in Filosofia.
Nel 1904 consegue la libera docenza in antropologia e si occupa dell’organizzazione educativa degli asili infantili. A tal fine apre la prima Casa dei Bambini in cui applica una nuova concezione di scuola d’infanzia: “il metodo della pedagogia scientifica”, un volume tradotto ed accolto in tutto il mondo con grande entusiasmo.
Da tale successo nasce il Movimento Montessoriano, dal quale nel 1924 avrà origine la scuola magistrale e l’opera nazionale Montessori, volta alla conoscenza, diffusione, attuazione e tutela del suo metodo. Maria Montessori ne diventa presidente onoraria.
Nel 1924, in seguito al delitto Matteotti, di cui Mussolini si assume la responsabilità, mostrando il vero volto della dittatura, il regime chiude la scuola triennale del Metodo Montessori, che a Roma preparava le maestre fin dal 1928. Maria è emarginata dalla cultura fascista.
Nel 1934, a causa degli ormai insanabili contrasti con il regime fascista, è costretta ad abbandonare l’Italia.
Continua a viaggiare in vari paesi per diffondere la propria teoria educativa; ovunque viene accolta con onori.
Al suo rientro in Italia, si preoccupa di ricostruire l’Opera Nazionale, riprendendo a sviluppare le proprie finalità valorizzando i principi pedagogici e diffondendo la conoscenza e l’attuazione del Metodo.
Maria Montessori è stata la prima ed unica donna italiana a cui è stata dedicata una banconota: durante gli anni novanta è stata raffigurata sulla cartamoneta da 1.000 lire italiane sostituendo Marco Polo, fin quando l’Italia adottò l’euro.
Nella foto, Maria, ha lo sguardo rivolto a destra, nelle banconote verso sinistra, questo perché l’incisore ritrasse l’immagine così come la vedeva, il che comportò la stampa rovesciata sulla filigrana. In occasione della “Prima casa dei bambini” è stato emesso un francobollo commemorativo. Le è stato, inoltre, dedicato un cratere di 42 Km sul pianeta Venere.
A cura di Flavia Sorrentino