Marrakesh
Il Marocco è terra musulmana, berbera, desertica, piena di bellezze esotiche che aspettano solo di essere scoperte da vogliosi e curiosi turisti. Tramonti sulle dune, il caos del suq, ogni cosa sembra magica.
In ogni caso, vi sono molte cose a cui è bene porre un po’ di attenzione: attenzione innanzitutto alle babouches, le ciabattine in pelle; belle, colorate, comode e divertenti, ma con un terribile odore. Sarebbe bene assicurarsi che siano state trattate con adeguati “deodoranti”, per non buttarle appena arrivati a casa.
La danza del ventre fa parte della tradizione araba, ma è ormai diventato uno spettacolo estremamente inflazionato, con interpretazioni affidate, sempre più spesso, a sfiorite artiste russe.
E’ uno degli spettacoli più belli del mondo, a partire dal tardo pomeriggio, quando piazza Djemaa el-Fna, nel cuore della Medina (la città vecchia), diventa palcoscenico di cantastorie, mangiatori di fuoco, venditori d’acqua, cavadenti, chiromanti, erboristi, mimi, acrobati, saltimbanchi che tappezzano il pavimento con i loro tappeti. E’ bello vagare fra loro, ai margini del suq, e poi sistemarsi in uno dei bar con vista sulla piazza, Café de France e Café Glacier, con il suo Grand Balcon, ottimo per scattare foto.
Dalla Djemaa el-Fna si entra nel paradiso dello shopping: il suq di Marrakesh è ricchissimo di ogni oggetto; una guida non serve, basta tenere sempre come riferimento il grande quadrato della piazza. Ma anche perdersi tra i banchi del mercato ha il suo fascino.
Le collezioni “deserto chic” di Intensité Nomande, dai caftani alle I gioielli berberi in oro e argento di Amazonite, stupefacente negozio dove si trovano anche antichi tappeti in seta e, a saper cercare, molto altro. Belle sorprese pure a Le Port d’Orient. Creazioni di moda, soprattutto cappotti e giacche sia per uomo che per donna, da L’Art de la Couture, che ha lavorato anche per la regina. Winston Churchill adorava la luce di Marrakesh e qui amava dipingere. Soggiornava a La Mamounia, il più fastoso degli alberghi marocchini, che ha riaperto dopo lunghi lavori di ristrutturazione. Lusso discreto, splendide stanze, dove Hitchcock ha girato L’uomo che sapeva troppo, giardini, piscina, servizio inappuntabile. Nella suite Churchill è conservata anche la pipa dello statista inglese. Dormire qui, cambierà il vostro viaggio.
Al Palais Rhoul, ispirato alla sontuosità del palazzo di Ponzio Pilato, si può alloggiare anche in tende lussuose come suite. Famoso, oltre che per la maestosità dell’hammam, anche per avere i massaggiatori più bravi e vigorosi. Attenzione: sono davvero molto energici. Chi gradisce maggiore delicatezza, può raggiungere i Bains de Marrakech, dove il massaggio si fa anche in acqua; o il centro benessere di La Sultana.
L’olio di argan è un unguento magico: per la pelle, i capelli, lenitivo perfino dei dolori, perfetto per i massaggi. Qualche goccia insaporisce il couscous. Ma i tentativi di imitazione, e anche di furba contraffazione, sono molti. Evitare acquisti sulle bancarelle e rivolgersi a negozi specializzati.
Vivere nella Medina e dormirci pure è possibile: nel lusso discreto del Dar Darma, il riad di maggior charme della città, realizzato in un palazzo del XVIII secolo. Volte di legno, stoffe pregiate, antichi arredi per quattro suite e due appartamenti. Una dimora privata, più che un albergo, con poche suite, patio, terrazze, piscina, hammam e servizio massaggi. www.dardarma.com
Comptoir è la ribalta di Marrakesh, è l’aperitivo e la cena romantica, il fascino della notte e la seduzione. Per una serata, a due o in comitiva, fra cuscini, pipe ad acqua, sguardi che bruciano, profumi ed incensi.
Il luogo perfetto per osservare il tramonto in questa città è sulle dune dell’Erg Chebbi, a sud di Erfoud. Il sole che scompare fa cambiare colore alla sabbia: da gialla diventa arancione, rosa, rossa, marrone prima di lasciarsi avvolgere dalla notte. Luogo magico, con la leggenda delle dune che cantano: poiché qui un intero villaggio avrebbe rifiutato l’ospitalità ad una madre in fuga insieme col figlio, Dio seppellì tutti sotto la sabbia. E oggi il vento che soffia sembra un dolce canto di dolore.
Il Pacha è il complesso notturno più grande di tutta l’Africa: disco affollata con ottimi dj. I locali gay-frindly non sono numerosi e il Diamant Noir, detto Le Dia, è uno di questi. Molto apprezzato anche dal pubblico non omosex.
A cura di Roberta Morano