Michael Jackson: in Immortal la sua eredita’
Voleva essere considerato il piu’ grande intrattenitore di tutti i tempi e fino all’ultimo ha lottato per mantenere il titolo di re del Pop. Ora, dopo il film This is it, l’album postumo ‘Michael’, le foto shock del suo cadavere e il verdetto che ha condannato il suo medico Conrad Murray per omicidio involontario, esce Immortal. Curato dal musical designer Kevin Antunes (Timberlake, Rihanna, Madonna), raccoglie oltre 40 brani originali di Jacko con due inediti: una versione di Abd dei Jackson 5 e uno coro inciso per ‘They dont’ really care about us’. E’ innegabile: ascoltare una dietro l’altra le canzoni contenute in Immortal (mai titolo fu mai piu’ azzeccato) si prova un misto di emozione, eccitazione, commozione e rabbia, per l’unicita’ delle sue interpretazioni, la bellezza e l’intensita’ dei pezzi, e per come tutto questo e’ stato irrimediabilmente interrotto. Durante l’ascolto dei tanti brani che hanno contribuito a creare una leggenda del pop mondiale e che fanno parte integrante della nostra vita e della storia della musica, e’ impossibile non tornare con la memoria a quel dannato 25 giugno 2009, quando Jackson fu trovato morto nel suo appartamento. ”L’eredita’ di Michael e’ una fonte di ispirazione immensa – dice Kevin Antunes -. E’ stato evidente fin dall’inizio che la voce di Michael e l’essenza della sua musica erano la sola e unica fonte di energia creativa a guidare il progetto. Dallo studio di registrazione al palcoscenico, le performance vocali di Michael hanno sempre avuto un’integrita’ e un’autenticita’ innegabili, e gli arrangiamenti di Immortal non fanno che metterle in luce. E’ stato creato con amore e rispetto per la musica di Michael, la sua famiglia e i milioni di fan in tutto il mondo”. La versione deluxe (2 cd) si apre con Working Day and Night da Off the Wall (’79), per proseguire con una suggestiva The Immortal Intro e un sapiente mix di Remember the Time e Bad. Un presentatore introduce i Jackson 5 e in un attimo arriva l’inconfondibile voce del piccolo Michael. Ecco quindi la sognante Childhood e le elettrizzanti Wanna be starting somethin’ e Shake your body down to the ground. Poi un irresistibile smashup (miscela di due o piu’ canzoni mediante l’uso di campionatori) di Dancing Machine e Blame it on the Boogie dei Jackson 5. Ma troviamo anche la ballad Ben, che nel 1972 diede il titolo al secondo album da solista di Michael pubblicato dalla Motown e che gli valse un Golden Globe. Ma ci sono anche This Place Hotel, degli anni Ottanta, e gli immensi Smooth Criminal e Dangerous. A un tratto si sente il rumore di una porta che si apre cigolando: ”Amo scrivere canzoni d’amore, e’ la cosa che preferisco fare – dice Jacko – . E’ molto spirituale, io sono solo la sorgente da cui scaturisce, sono ispirato da tante cose, ascolto la musica, e’ da li’ nasce la mia creativita”’, sussurra. Poi partono I Like the Way, Speed Demon (da Bad) e Another Part of Me. Ma soprattutto un medley dei Jackson 5: I want you back, una versione alternativa di Abc e The love you save. Nella tracklist appare anche Is it Scary, originariamente scritto come colonna sonora del film The Addams Family del 1993, ma poi pubblicato quattro anni piu’ tardi in un album remix, ‘Blood on the Dance Floor: HIStory in the Mix’, che nel 2009 ha venduto sei milioni di copie in tutto il mondo. Ovviamente non poteva mancare Thriller (che parte con Jacko che canta a cappella sul sottofondo di rumori inquietanti), cosi’ come You are not alone e I Just Can’t stop loving you. E cosi’ via, il viaggio prosegue tra un capolavoro e l’altro, da Billy Jean a Man in the Mirror, da I’ll be there a Beat it. Le immortali note di Jacko accompagneranno il Michael Jackson The Immortal World Tour del Cirque du Soleil, scritto e diretto da Jamie King per far rivivere l’universo immaginario e musicale del re del pop. Lo show-tributo ha debuttato il 2 ottobre a Montreal e nel 2013 sbarchera’ in Europa e nel resto del mondo.
A cura di Marco Cicala