MISSIONE RIFORMA : POLEMICHE E TENSIONI
Conformemente all’articolo 87 della Costituzione Italiana il presidente della Repubblica ha reso possibile, in questi giorni, l’accesso alle camere del ddl (disegno di legge) riguardante la giustizia, di cui tanto si è vociferato e, a quanto pare, si vocifererà in seguito. La riforma vede, come suoi principali sostenitori, esponenti del Pdl che, con enfasi, manifestano la propria approvazione, in occasione del discorso tenuto dal ministro della giustizia Angelino Alfano. A dimostrare che il suddetto provvedimento non avrà vita facile sono le perplessità del capo dello Stato alla vigilia dell’incontro con Alfano ( volendo Napolitano scongiurare ogni tentativo di tensioni istituzionali) e numerose polemiche dell’opposizione: Di Pietro ( Idv) appare piuttosto determinato nell’affermare il proprio sdegno circa tale riforma, seguito a ruota da Franceschini che parla di truffa ai danni della popolazione e della magistratura, collocando questa proposta nell’insieme delle leggi ad personam promosse dal premier che parla , intanto, di “riforma epocale” da lui tanto agognata sin dal 1994. Sul versante opposto si erge, con ostentata consapevolezza, la presa di posizione della maggioranza che intende, dice, introducendo l’articolo 104 bis della Costituzione ( che consterebbe della costituzione di un doppio Consiglio dei Ministri, uno per la magistratura giudicante e l’altro per la requirente) ricreare un equilibrio di ruoli in modo che non vi sia, per i pm, influenza esercitata dal proprio orientamento politico né tantomeno esercitino , costoro, funzioni non propriamente rispondenti alla Costituzione. Tema complesso, questo, da trattare con inevitabile meticolosità e verso cui ,credo, sia necessario dirigersi obiettivamente , tralasciando gli eccessivi pregiudizi, ma soprattutto considerando l’altra faccia della medaglia, il cui esempio, nell’immaginario collettivo, dovrebbe indurre a riflettere sulla componente democratica del nostro paese.
Francesca Morgante