Monitoraggio climatico e ambientale, ci pensa I-Amica – VEDI IL VIDEO
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In occasione della sua prima uscita napoletana da presidente del Consiglio Nazionale per le Ricerche, Luigi Nicolais è visibilmente soddisfatto di presenziare il lancio di “I-Amica”, un mega-progetto avviato dal Dipartimento Terra e Ambiente del CNR e dal Comitato EvK2Cnr che riunisce ben sette istituti della più importante ente di ricerca italiano (Iamc, Irea, Isac, Icar, Isafom, Iia, Ibaf). L’obiettivo è quello di potenziare le strutture di monitoraggio climatico e ambientale del Mezzogiorno; in particolare riguarderà le quattro Regioni della Convergenza (Calabria, Campania, Puglia, Sicilia) e potrà contare su un budget di 20 milioni di euro da investire in tre anni su quattro filoni principali: rafforzare le strutture osservative già esistenti; realizzare nuovi laboratori di eccellenza specializzati nella creazione di sensoristica innovativa e piattaforme mobili di monitoraggio climatico (ne verrà sperimentata una per il monitoraggio avanzato dell’inquinamento atmosferico anche nel Bosco di Capodimonte); favorire i collegamenti strategici con i programmi europei e internazionali nel settore climatico; promuovere un programma di alta formazione diretto a “trasformare” i ricercatori in esperti di “fund raising” e managment, ovvero in raccolta e gestione dei fondi. “Entro il 31 dicembre 2014 – spiega Paolo Bonasoni, primo ricercatore dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima e responsabile del progetto – dovremmo avere a terra una rete infrastrutturale in grado di fornire informazioni dettagliate e utili a definire corrette decisioni in materia di politica ambientale e di gestione del territorio. Stiamo parlando di un sistema unico in Europa, in grado di migliorare la competitività in termini di innovazione e di produzione economica non solo del Mezzogiorno ma dell’intero Paese”.
Il cambiamento climatico globale e i suoi effetti a scala regionale hanno conseguenze significative non solo sull’ambiente e la salute, ma producono importanti ripercussioni anche sul mondo produttivo. Il Mediterraneo, tra l’altro, è una delle regioni più vulnerabili del pianeta; gli scenari dei modelli climatici prevedono un aumento medio della temperatura intorno ai 2 gradi centigradi entro la metà del secolo, con conseguente aumento del livello del mare, riduzione delle precipitazioni e aumento di frequenza degli eventi estremi come ondate di calore, piogge torrenziali e cicloni. “Disporre di un sistema di monitoraggio di questo livello – prosegue Bonasoni nel corso dell’evento di presentazione tenutosi ieri presso la Stazione Marittima – significa rafforzare la sicurezza delle persone e dell’intero sistema produttivo”. “I-Amica”, acronimo di Infrastruttura di Alta tecnologia per il Monitoraggio Integrato Climatico – Ambientale, supporterà le applicazioni e i servizi ambientali in undici siti delle ex-Regioni obiettivo, tra cui Napoli, Eboli, Lecce, la Murgia, Lamezia Terme, Longobucco e Marettimo (Isole Egadi).
Un particolare attenzione verrà riservata ai progetti di formazione, cui saranno destinati circa 2 milioni di euro. “Del resto – afferma Agostino Da Polenza, presidente di EvK2Cnr – se si vuol colmare il gap che indubbiamente esiste ancora tra il mondo della ricerca e quello dell’impresa bisogna favorire la moltiplicazione delle competenze dei ricercatori di base, tra cui rientra senz’altro anche la capacità di redarre o leggere un business plan”.
In un progetto che prevede la raccolta e lo smistamento di “big data”, ovvero milioni di giga di informazioni, non poteva mancare il cloud computing. “Ogni stazione di monitoraggio sarà connessa con un server centrale in grado di rinviare e gestire in modo automatico le informazioni in arrivo. Da punto di vista dell’Ict, uno dei punti più delicati dei sistemi di monitoraggio ambientale, non sta tanto nel reperimento dei dati ma nella loro gestione. L’intero mondo della ricerca è di fronte a una nuova sfida, quella di immaginare delle nuove prospettive di indagine sulla scorta di un serie pressoché infinita di informazioni digitali”. I-Amica è il primo esperimento europeo di interazione tra strumenti di monitoraggio che vanno dai sistemi agroforestali all’ambiente costiero, dall’inquinamento atmosferico e marino al rilevamento elettromagnetico.