Monsummano Terme: tra bagni caldi nella grotta millenaria
Per un viaggio da intraprendere possibilmente in bici o in moto, così da godersi il gradevole vento tiepido della primavera direttamente sulla pelle durante gli spostamenti. Monsummano Terme si raggiunge dall’uscita dell’autostrada A11 “Montecatini Terme”; seguendo le indicazioni in pochi minuti ci si trova nel centro storico del borgo.
La leggenda narra che nel XVI secolo questa località sia stata miracolata in diverse occasioni, la più significativa della quali fu quella di vedere sgorgare acqua dalla terra a margine dell’oratorio detto “Pozzo vecchio” dopo le lunghe preghiere dei credenti, disperati per il lungo periodo di siccità. Per questo il Granduca di Toscana, Ferdinando, fece costruire un grande santuario in onore della Madonna di Fontenuova; intorno a quel primo nucleo sorsero poi le case dei canonici, l’osteria dei pellegrini e poi la villa che oggi è sede del Palazzo comunale, e via via le abitazioni che dettero l’assetto futuro all’abitato. La passeggiata per le vie del centro è breve e piacevole. Da visitare la settecentesca Casa Giusti, dove nacque il poeta risorgimentale Giuseppe Giusti oggi sede di un Museo Statale, e la Villa Martini, risalente all’Ottocento, oggi adibita a Museo d’Arte Contemporanea.
Adesso il viaggiatore percorre la via Francesca Sud fino alla vicina bottega di Andrea Slitti, il pluridecorato artigiano del cioccolato della cosiddetta Chocolate Valley toscana (la zona che va da Pisa a Prato è un concentrato di interessanti laboratori di cioccolatieri). Una pausa golosa che non si dimenticherà più: solo lo scorso anno questo “artista” del“cibo degli Dei” ha incassato 9 ori, fra cui due coppe del mondo all’International Chocolate Awards London con la tavoletta “Caffè Latte” e con la crema da spalmare “Riccosa”. Un caso unico in Italia, considerato che ad oggi i suoi prodotti hanno conquistato 20 Paesi in giro per il mondo. Il suo segreto? Solo cacao e ingredienti di alta qualità. Il viaggiatore dovrà fare questa esperienza con tutta la calma necessaria ad una degustazione di eccellenze del palato (www.slitti.it).
Da un piacere all’altro: sistemazione presso l’hotel Grotta Giusti (www.grottagiustispa.com), una villa ottocentesca circondata da un parco secolare, che sorge proprio sopra alla millenaria grotta termale dai benéfici vapori caldi: più si scende nelle profondità della terra, più la temperatura dei vapori aumenta fino a 34 gradi, passando per le zone chiamate Paradiso, Purgatorio, Inferno. La grotta (in realtà si tratta di una faglia) fu scoperta nel 1849 ed risulta la terza più grande d’Europa; la sua bellezza la fece definire dal maestro Giuseppe Verdi come “l’ottava meraviglia del mondo”. Qui arrivano frequentatori provenienti da ogni dove, intenzionati a provare l’esperienza unica al mondo dell’immersione (diving) nel lago termale sotterraneo (si pratica solo accompagnati dalle guide esperte www.meditonline.it, che dopo un breve corso rilasciano il diploma di SPA Diver). E’ un tuffo verso il centro della terra. La penombra, il singolare ticchettio delle goccioline d’acqua, il sotterraneo labirintico, interrotto da concrezioni calcaree (simili a stalagmiti e stalattiti) in continua evoluzione, ci trascinano in un viaggio – non solo fisico – verso un piacevole abbandono. Dopo la grotta è terapeutico lasciarsi massaggiare dai getti d’acqua termale della piscina all’aperto, per poi concedersi qualche trattamento “longevity”, ausilio al vivere bene più a lungo.
Per la cena si consigliano i piatti tipici toscani che escono dalla cucina dell’osteria “Il Maialetto”, proprio in paese (per informazioni tel. 0572 953849).
Al risveglio si può optare per una passeggiata, impegnativa ma di contemplazione: prendendo la strada comunale Monsummano Alto (poco frequentata) si raggiunge il colle con il piccolo borgo. Passo dopo passo attraverso la vegetazione, in mezzo alla quale è possibile scoprire numerose specie di orchidee spontanee rare, si apre ad un panorama senza confini sulla pianura circostante. Siamo a 340 metri sul livello del mare, laddove il torrente Nievole scende verso la piana. Dell’antico castello sulla collina rimangono solo i resti della cerchia ellittica delle mura lunghe originariamente circa due chilometri e due delle tre porte di accesso, una pressoché intatta che guarda verso il colle di Montevettolini. Svetta poi un’imponente torre pentagonale probabilmente del XIV secolo, unica conservata delle numerose costruite. Il borgo conta oggi tre o quattro case in pietra, la terrazza panoramica naturale, un ristorante e un hotel relais, e poi la piccola Chiesa di San Nicolao, che sempre più spesso diventa sede per celebrarvi cerimonie ricercate.
Da un colle all’atro, stavolta non a piedi ma a due ruote, passando da Pozzarello e percorrendo la S.P. 27, si raggiunge Montevettolini, arroccato sulla sommità della collina di fronte a Monsummano Alto. Appena entrati nel borgo il viaggiatore viene trascinato in una atmosfera medievale tangibile per la cura architettonica e la suggestione delle stradine che separano edifici eretti quasi mille anni fa. Dalla sua fondazione, intorno al XII secolo, il castello fu animato dalle attività delle dodici confraternite del paese; poi divenne luogo di sosta per la caccia durante il Granducato mediceo. Imponente il palazzo comunale con la facciata arricchita dagli stemmi dei podestà.
Se il tempo lo consente il viaggiatore può concludere l’itinerario con il Padule di Fucecchio, una vasta zona umida per la cui tutela si auspica la creazione di una Riserva Naturale, vista la ricchezza di flora e fauna di grande interesse. Vi si potranno infatti ammirare la felce reale, varie specie di ninfee, il morso di rana all’otricolaria (una piccola pianta carnivora), aironi che nidificano in colonia, fra cui la splendida sgarza ciuffetto, gru e cicogne nere e altre specie di uccelli. Per sentirsi parte di questo paradiso naturale si possono affrontare dei percorsi a piedi, in bici e alcuni anche in auto (www.zoneumidetoscane.it/it/le-aree/Padule-di-Fucecchio/itinerari) oppure si può contemplare il paesaggio selvaggio e il passaggio degli uccelli (birdwatching) dall’osservatorio faunistico “le Morette”.
di redazione