Muore l’eco di un teatro occupato

Debutta “il passaggio” al Millelire di Roma

Sorprendente ed emozionante, a tratti esilarante, il nuovo spettacolo di Antonio Diana, una nuova opera in musica al teatro 2confine tra finzione e realtà, commedia e dramma. Continuano fino a Domenica 13 Ottobre le repliche de “il Passaggio, l’eco di un teatro occupato”, la storia di quattro attori occupano da diverse settimana il loro teatro e ne escono senza vita, morendo assieme ai loro personaggi e a quello spazio destinato ad un area commerciale , dove la costruzione sembra sia affidata ad un gruppo di malavitosi che si liberano dei quattro attori uccidendoli. Una storia attuale e vicina a molti teatri grandi e piccoli, spesso vittime della minaccia di chiusura per la sospensione di fondi istituzionali o per una diversa destinazione più commerciale e meno culturale; ma questa è solo una sottile linea conduttrice che fa emergere valori sulla legalità e sulla vita, attraverso le scene che gli attori sembrano provare per passare il tempo, nell’attesa di una svolta che porti alla non chiusura. Emergono temi come l’omofobia, la droga e l’ingiustizia che sembra vincere alla fine ma che  esalta allo stesso tempo il teatro e la sua straordinaria forma di comunicazione, le forme e gli stili dal teatro greco ad oggi. Gli interpreti Mariano Riccio, teatro 1Mario Piana, Arianna Luzi e lo stesso drammaturgo e regista Antonio Diana, hanno ben retto ai molteplici personaggi dai diversi caratteri e periodi storici; le musiche di Lino Cannavacciuolo e Mariano Bellopede alleggeriscono e intensificano la forza e l’emotività del testo, un semplice pigiama invece ne fa da costume di scena per tutti, forse come simbolo del risveglio e del riposo che congiunge tutto lo spettacolo che diventa un rito funebre degli attori e del teatro stesso.

Dopo il successo di “abbascio ‘a grotta” che continua con tappe nazionali, il drammaturgo, attore e regista napoletano, Antonio Diana firma una nuova opera nel suo stile contemporaneo e di ricerca, con un influenza Brechtiana, ed espressioni visive in ascendenza con Lindsay Kemp, capace di creare un singolare ed originale impatto visivo e viscerale, che nel suggestivo ed elegante Teatro Millelire di Roma, colpisce lo spettatore immerso quasi a pochi centimetri dallo spazio scenico.

a cura di Michele  Izzo