My name is Khan
Il famosissimo attore indiano che ci ha abituati a personaggi fiammeggianti in film sfavillanti , con musiche e ballerini questa volta veste i panni di un musulmano indiano affetto da autismo ( sulla scia degli indimenticabili Rain Man e Forrest Gump ) che da ragazzo lascia l’India , dopo la morte della madre ,per trasferirsi negli Stati Uniti dove vive il fratello. A San Francisco incontra Mandira ( induista divorziata) si sposa ed è felice fino all’ 11 settembre 2001.
Da quel giorno la sua vita viene sconvolta: la moglie lo lascia e vivere da indiano fedele all’Islam diventa complicato. Confuso, arrabbiato, isolato e in un clima di terrore Rizwan khan decide di attraversa re l’America fino a Whashington, determinato ad incontrare l’allora presidente degli Stati Uniti George Bush e potergli dire “ my name is Khan , j’m not terrorist “ .
Tema centrale del film i conflitti inter-etnici che affliggono il mondo e la mancanza di dialogo tra religioni. Gradevole ma troppo affettato nell’interpretazione
Regia di Karan Johar
Con Shahrukh Khan, Kajol, Christopher B. Duncan, Katie A. Keane,Shane Harper, Carl Marino, Douglas Tait, Steffany Huckaby
Genere drammatico
A cura di Alessia Tritone