Napoli : battaglia per la cultura e l’arte
Grazie all’appuntamento del 9 Marzo al PAN (Palazzo delle Arti di Napoli) , l’Assemblea permanente sulle arti della scena (musica, teatro, danza) consistente in un folto gruppo di lavoratori del settore o meglio di artisti-artigiani (come di solito si definiscono nei documenti relativi al loro operato diffusi nel web) hanno definito, attraverso l’intervento della stampa e del pubblico intervenuto, ciò che già da tempo, nei loro incontri, era stato progettato. L’impegno di figure insigni della cultura e dell’arte partenopea è risultato costante, in quanto la loro attività, intrapresa, di fatto, con il principio del lavoro e dell’attenzione di gruppo, è stata scandita da una serie di incontri settimanali. L’obiettivo? Rifornire la cultura e l’arte di un quid, presente in esse per natura e dissolto dagli interventi interessati che hanno così provocato il disfacimento di progetti interessanti per il territorio e la sponsorizzazione a livello nazionale e internazionale. Fra i punti discussi : questioni normative per il riconoscimento delle professionalità della scena; ruolo del Teatro pubblico; impiego dei fondi POR/FERSR . L’interazione prevista tra cultura e politica si attuerebbe in vista di realizzazioni funzionali al progetto, ragion per cui viene sancita in esso il principio dell’autonomia politica. Giacché nel rendere pubblico l’evento e i contenuti si è fatto appello a tutti cittadini, ci si potrebbe chiedere in che cosa possa consistere il loro intervento. Rispetto a questo punto è stato risposto che il tutto è volto alla restaurazione (per alcuni) di una coscienza collettiva e al consolidamento di questa (per altri), che si renda man forte per progetti culturali che rilancino l’economia e diano tendenzialmente occupazione. La petizione stilata in seguito all’incontro, vede tra i destinatari nomi istituzionalmente in grado di poter intervenire, e soprattutto di ascoltare non soltanto le problematiche vigenti, ma anche le soluzioni proposte, che si articolano intorno alla speranza di istituire un vero centro culturale degno dell’immenso patrimonio artistico.
Francesca Morgante