Napoli: il giornale sospeso è sempre più diffuso, “prenda pure. è già pagato”
In un momento così delicato come quello che stiamo vivendo per via dell’emergenza sanitaria globale causata dal Coronavirus, la tradizione e la creatività delle persone si sono unite, dando così origine a tante iniziative di solidarietà, e il tutto non poteva partire che da Napoli, la città del “caffè sospeso”.
L’abitudine partenopea di lasciare un “caffè sospeso” al bar è un gesto nobile e antico, compiuto da persone di buon cuore affinché ognuno possa gustare un buon espresso. Nella realtà straordinaria che ci accumuna, questa generosità si è trasferita all’intero settore alimentare, ispirando numerosi progetti a sostegno di coloro che stanno affrontando molte difficoltà anche economiche: ne sono esempio la “spesa solidale”, “il tampone sospeso” o il “panaro solidale”, che non è altro un paniere abbassato dal balcone di casa con un pasto caldo, simbolo di amore e speranza, nei periodi più amari per l’umanità.
E come se non bastasse, con l’avvento del Covid questo principio ha fatto sì che l’usanza si spostasse sulla carta stampata, stesso meccanismo, ma con l’inchiostro al posto del caffè: chi lo desidera può lasciare una copia pagata che potrà essere ritirata da chiunque la richieda, non essendo in condizione di acquistarla da solo. Una grande idea per promuovere la cultura e l’informazione attraverso il cartaceo tradizionale, il cui obiettivo è fare in modo che chiunque possa informarsi, anche chi non può permetterselo e deve fare i conti con l’esiguità delle risorse.
Eppure c’è chi pensa che con l’avvento di internet l’editoria su carta ha le ore contate. Ai giorni nostri gli strumenti digitali hanno ampliato i nostri orizzonti di lettura e in più la tecnologia avanzata ha perfezionato i mezzi di comunicazione, rendendoli sempre più veloci e completi: in tempo reale è possibile ricevere notizie da tutte le parti del mondo, interagire con le fonti, inoltre permettono di annullare i limiti dello spazio e del tempo, consentendoci pertanto di fruire del servizio in qualsiasi momento e luogo. Insomma la praticità del digitale è innegabile, ma uno smartphone o un tablet non riusciranno mai a sostituire quella fisicità della carta, il suo odore e tutto ciò che c’è dietro una pubblicazione.
Allora, il compito del “giornale sospeso” sarà quello di riprendere il ruolo del nostro “buongiorno” del mattino con il classico caffè, quindi non abbandoniamo del tutto le vecchie tradizioni, perché dobbiamo ricordare che sono proprio quelle che hanno contribuito a far progredire il mondo di oggi. Leggere un quotidiano ha una sua ritualità, come diceva Hegel: «La preghiera del mattino dell’uomo moderno è la lettura del giornale. Ci permette di situarci quotidianamente nel nostro mondo storico». Ragion per cui i giornali vanno letti, perché sono lo specchio del mondo in cui viviamo, leggerli è una forma di studio e lo studio paga in tutti i sensi, sapere le cose permettere di cogliere le opportunità e di lavorare meglio.
A questo punto, non chiederti “Perché leggere?”, ma piuttosto “Perché non lo fai?”.
A cura di Jolanda Andretti