NAPOLI, RIALZATI E CAMMINA DOPO IL K.O. CON LA JUVENTUS E IL DNIPRO, SI PUNTA AL CHIEVO
Juventus batte Napoli 2 a 0. Suona come impietoso questo risultato, come una sentenza ed improvvisamente la realtà prende il posto dei sogni.
Tutti ci siamo detti che non era poi un dramma perdere questa partita, che erano solo 3 punti, che in fondo il campionato è appena iniziato.
Ma è anche vero che questa partita ha dato un segnale importante per il prosieguo della
stagione, proiettando la juve al comando della classifica da sola.
E’ anche vero che non è la prima volta che gli azzurri falliscono una partita importante; è un dato di fatto che quando il gioco si fa duro il Napoli si dimentica di giocare.
E’ stata una partita tesa, equilibrata, non bellissima ma sicuramente il tabellino dei tiri in porta non mente: 13 per la Juve, 3 per il Napoli.
Si intuisce che pur nella tensione, pur nella fallosità del match, la juventus ha comunque trovato spesso e volentieri il modo di colpire il Napoli, mentre la squadra azzurra ha messo paura solo con la traversa di Cavani e creato una piccola apprensione con una girata al volo sempre del Matador.
Altri pericoli non ce ne sono da raccontare. Pandev è stato un fantasma; Hamsik idem.
Voci di corridoio dicono che siano rimasti chiusi negli spogliatoi ed in campo vi erano degli squallidi sosia; sarebbe l’unica spiegazione plausibile.
Ancora una volta il Napoli fa la figura della piccola quando piccola in realtà non è, tutt’altro! C’è il rammarico di veder sfumare sempre all’ultimo un risultato importante, prestigioso, vitale per quel sano bisogno di primeggiare al quale la squadra azzurra ci sta abituando senza però farcelo assaporare fino in fondo.
Una favola che si interrompe sempre sul più bello.
Di chi è la colpa se manca quel qualcosa in più?
Senza dubbio va fatto un discorso complessivo sulla crescita della squadra ed è chiaro che essere arrivati già a questi livelli è un buon traguardo, ma perchè non non compiere l’ultimo passo e salire sul gradino del podio più alto?
In questa gara si è visto chiaramente che le due squadre si equivalevano e, come detto, il Napoli non ha giocato affatto male ma è mancato il guizzo della grande squadra.
Quello che invece ha avuto la juve che in 2 minuti ha segnato due gol: 81′ Ceceres, 82′ Pogba, entrambi appena entrati in campo. Due cambi decisivi operati da Conte che invece al Napoli sono mancati. Da sottolineare nella Juve l’ingresso in campo del 19 enne francese Pogba,mai visto in serie A, che ha ripagato la fiducia dell’allenatore chiudendo il match con il gol del 2-0, mentre il nostro talento Insigne si è dovuto accontentare degli ultimi 5 minuti di gara.
E qui si apre un dibattito che già sta riempiendo pagine di giornali, trasmissioni tv, ma anche case e bar di tutta Italia: Perchè Mazzarri non ha cambiato Pandev per Insigne? E magari un irriconoscibile Maggio per Dossena?
Arrivare all’80’ minuto senza cambi è già di per sè una rarità, figuriamoci se è la partita decisiva per il primo posto nella quale pareggi 0-0.
Probabilmente Mazzarri ha pensato che il pareggio andasse bene, che fosse meglio non rischiare, ed è stato punito;nel momento in cui la squadra ha percepito questo messaggio dall’allenatore ha incassato i due gol. Magari è solo una coincidenza, magari poteva andar bene e avremmo portato a casa un punto, ma è questa la mentalità della grande squadra? E’ attraverso questi calcoli che si matura? Assolutamente no, soprattutto se sono calcoli dettati della paura.
Da questa lezione ora bisogna ripartire. E’ necessario ricominciare subito a vincere e sperare in un passo falso della Juventus.Non è un compito facile giocare a questi livelli, ma ormai il Napoli non può più nascondersi: può e deve puntare allo scudetto, può e deve riprendersi la vetta della classifica, magari già domenica, battendo il Chievo.
Di Andrea Calvello