Nessuna congiura di palazzo, ad uccidere Tutankhamon fu l’alta velocità
Quando si dice che la velocità ammazza si è immediatamente portati a pensare alle grosse autovetture che sfrecciano sulle nostre strade cittadine. Ma in questo caso, la storia dell’incidente stradale, è molto, ma molto lontano dal nostro tempo. La notizia, davvero singolare, balza fuori dalle colonne dell’autorevole giornale britannico Independent. Il quotidiano, anticipando il contenuto di un documentario che è andato in onda sul canale inglese Channel Five, svela la causa della morte del famosissimo Tutankhamon, il faraone-fanciullo che regnò in Egitto oltre tremila anni fa. Nessuna congiura di palazzo, né oscura malattia, ad ammazzare il rampollo fu una brutta caduta dal cocchio durante una battuta di caccia nel deserto. Sembra così risolto il mistero che ha affascinato generazioni di scienziati ed archeologi. Infatti, fin dalla scoperta della tomba, ad opera di Howard Carter nel 1922, si è cercato di capire che cosa avesse causato la morte di Tutankhamon.
Una radiografia della mummia condotta nel 1968 aveva rivelato un rigonfiamento alla base del cranio, suggerendo che il faraone fosse stato ucciso da un colpo alla testa. Ma studi più recenti, con una Tac, hanno individuato una brutta frattura alla gamba sopra al ginocchio, che potrebbe aver portato ad un avvelenamento letale del sangue. Ora nuove prove indicano che la frattura sarebbe stata procurata durante una battuta di caccia sul cocchio. Ne è convinto anche uno degli studiosi egiziani più famosi di Tutankhamon, Zahi Hawass, segretario generale del Consiglio Supremo delle antichità egiziano che di recente ha dichiarato che la nuova tesi della morte del sovrano egiziano può essere veritiera.
A cura di Rosario Scavetta