NON CHIAMARLO “AMORE”
Cara Rossella,
ho 23 anni ed amo follemente un uomo che ne ha 30 in più. Con lui mi sento felice, realizzata, compresa, protetta, cosa che non ho mai provato con i miei coetanei o con il mio ex ragazzo che ne aveva cinque in più di me, il quale si è sempre dimostrato superficiale ed infantile. Ormai sono otto mesi che ci amiamo e non mi sento attratta da lui solo fisicamente, ma anche dal suo essere profondo, intelligente, coinvolgente. Insomma lui mi fa sentire importante e amata come mai prima! Tutto sarebbe perfetto se lui non fosse sposato con tre figli ormai grandi, di cui uno ha la mia età. A volte mi fa pena, specie quando racconta che non è felice, che con la moglie non è mai andato d’accordo e che aspetta che i figli si sistemino per lasciarla e vivere con me, perché da quando mi ha conosciuto, la sua vita si è illuminata! Con me diventa spensierato come un ragazzino ed insieme ci sentiamo invincibili. A rovinare questa unione ci pensano le mie care amiche invidiose e perfide, che malignano sulla differenza d’età, pronosticando guai e delusioni. Confido in tuo consiglio.
Francesca
Cara Francesca,
questo entusiasmo è caratteristico delle relazioni iniziate da poco. Infatti l’iniziale attrazione determina proprio questa enfasi, questa euforia, quasi fosse una “ubriacatura”…Con un po’ di cinismo mi auguro che, appena passata la “sbornia”, tu possa essere più lucida e guardare le cose come realmente sono : 30 anni e più di differenza non mi sembrano pochi! Indubbiamente esistono relazioni del genere che, fortunatamente, si mantengono stabili nel tempo, ma questa mi sembra già sfavorita in partenza : lui è sposato ed anche se con te si sente ringiovanito, se dovesse dividersi fra qualche tempo (tu scrivi che “aspetta che i figli si sistemino”) raggiungerebbe i 60 anni ed a quel punto, l’età non più giovane, potrebbe regalargli qualche acciacco e tu potresti ritrovarti amareggiata, dubbiosa, delusa perché ancora molto giovane, con una vita da vivere accanto ad un uomo che “emozioni” iniziali, anche fisiche, non sarebbe in grado di regalartele.Spesso,molto spesso, potresti vederlo triste ed avvilito per le colpe che i familiari gli hanno attribuito, pervaso da ricordi e ripensamenti…Io non voglio ora farti un “quadro nero” della situazione, ma solo indurti a riflettere sulle conseguenze che potrebbero verificarsi, specialmente a tuo danno, perché ormai non ci sarebbe quel coinvolgimento che provi ora, né la passione dei primi tempi. E’ sempre stato così, credimi, perché le cose, col tempo, cambiano. E qui non è solo questione di tempo, ma dei numerosi anni che vi dividono e di una famiglia che potrebbe essere annientata. Rifletti bene mia giovane lettrice. Sicuramente tu, nel pieno della gioventù e della freschezza, ancora giustamente attratta dai divertimenti e dalla vita, un giorno non lontano, rivolgerai il tuo sguardo su quel coetaneo che ora ignori, perché sarà quello a prospettarti ciò che è di tuo diritto, mentre il tuo compagno sarà sull’inevitabile percorso del tramonto. Non facciamoci illusioni e non pensiamo di vivere il momento senza riflettere sulle inevitabili conseguenze. Allora a quel punto due sarebbero le scelte: restare con l’uomo ormai maturo che ben poco ha ancora da offrirti, a cui dovrai dedicarti ed accudire, oppure lasciarlo al suo destino e con gran cinismo, seguire chi offre ciò che la tue età richiede. Non voglio regalarti i miei dubbi e le mie amare considerazioni, ma penso che a volte determinati “sogni” debbano rimanere tali, perché se cerchiamo di trasformarli in realtà, potrebbero trascinarci in un baratro. Tu non meriti tormenti e delusioni e nemmeno lui. Come non penso sia giusto divenire carnefici di se stessi. Io ti ho esternato il mio pensiero. Sta a te ora decidere.
Rossella Argo
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