Prima d’ora l’unico potenziale di “accelerazione” delle bucce di banana era stato avvertito principalmente da autori di gag e fumettisti, che le usavano per far… decollare il piede di qualche povero, distratto sventurato (destinato poi probabilmente a piombare in un tombino aperto) nelle loro vignette; o dallo strampalato Doc, lo scienziato che utilizzava i rifiuti organici per alimentare la DeLorean-macchina del tempo nella celeberrima trilogia di Ritorno al Futuro. Pare che i norvegesi abbiano trovato un modo molto simile di sfruttare le bucce di banana, così come gli altri rifiuti organici, applicato alla vita di tutti i giorni: invece che per alimentare macchine per viaggiare nel tempo, però, gli scarti alimentari verranno utilizzati per fungere da combustibile per i 135 nuovi bus ecologici di Oslo; la capitale norvegese può già contare su un parco di 65 veicoli ecologici, alimentati col biogas derivato dal trattamento dei fanghi delle acque grigie municipali. Anna-Karin Eriksson, dirigente dell’amministrazione comunale della nettezza urbana di Oslo, afferma: “L’alimentazione a biogas ridurrà le emissioni dai trasporti pubblici, il che significa meno particolato e quindi una migliore qualità dell’aria a Oslo. E c’è di più,” continua orgogliosamente, “gli autobus a biogas sono silenziosi, aiuteranno a migliorare la qualità dell’aria e anche a far risparmiare i cittadini”.
Per la buona riuscita del progetto, in collaborazione con il Research Council of Norway è stata messa a punto una nuova centrale per lo smaltimento e la riconversione dei rifiuti, in grado di smaltire 50.000 tonnellate di rifiuti all’anno e riconvertirle in biofertilizzanti (che saranno utilizzati da un centinaio di medie aziende agricole locali) e carburante per l’equivalente di 4 milioni di litri di diesel. Progetti concreti e anche a breve termine quelli scandinavi, peraltro, in quanto è stato previsto che il sistema entrerà a pieno regime già nel 2013.

Germana de Angelis