OLANDA MAESTRA: NAPOLI UMILIATO.
Nessun processo, sia chiaro. Qualche riflessione, però, sembra davvero d’obbligo. Il 3-0 incassato dal Napoli in Olandaè davvero pesante, sia dal punto di vista del risultato, sia perché complica la situazione nel girone. D’altra parte, Mazzarri l’ha detto dal primo momento: “ Quest’anno insieme alla società abbiamo deciso di dare priorità al campionato “. Giusto, tutto giusto. Peccato che qualcosa non torni se poi, per cercare di raddrizzare una partita già ampiamente compromessa, si buttino nella mischia Cavani, Pandev e Zuniga. Peccato che il problema non sembra quello di chi far giocare, ma dell’atteggiamento con cui si scende in campo. C’era una volta il centrocampo, verrebbe da dire. C’era una volta, e adesso non c’è più. Il Napoli versione coppa sembra mancare non solo di qualità in mezzo al campo, il che sarebbe anche comprensibile vista l’assenza di Inler su tutti, ma di una qualsiasi organizzazione ed idea di gioco. E’ del tutto controproducente optare per i lanci lunghi contro la difesa schierata del PSV, soprattutto se davanti non c’è una torre ma due brevilinei come Insigne e Vargas. E’ abbastanza incomprensibile, inoltre, che debbano essere i tre difensori centrali ad impostare la manovra, con la palla che dai loro piedi finisce direttamente in quella degli attaccanti ( O meglio, in questo caso dei difensori avversari ), scavalcando completamente Donadel e Dzemaili in mezzo al campo. Poco cambia se, ad inizio ripresa sul punteggio di 2-0, si da spazio ad un altro attaccante, anche se quest’ultimo si chiama Edinson Cavani. Il copione, infatti, è sempre lo stesso. Una squadra spaccata, alla disperata ricerca di spazi per le punte. Il terzo gol subito è soltanto una conseguenza inevitabile di tutto ciò. E allora, se proprio doveva entrare un “titolarissimo”, non era meglio fare spazio ad Inler, cercando di dare ordine alla manovra? Non si discute la scelta, tra l’altro lodata dai più, di dare priorità al campionato, e neppure quella di schierare le seconde e terze linee in Europa League. Qui si discute semplicemente la coerenza. Non sarebbe meglio lasciare a casa i titolarissimi, quanto meno nella fase a gironi, proprio per evitare di essere tentati dal lanciarli in campo se le cose dovessero mettersi nel verso sbagliato? E, soprattutto, se elementi come Donadel, Dossena ed El Kaddouri sembrano, sia fisicamente che tecnicamente, non essere più preparati per questi livelli, non sarebbe opportuno intervenire già a Gennaio per cercare di equiparare un distacco troppo elevato tra prime e seconde linee? Il campionato è appena iniziato, e con il passare delle giornate ci sarà prima o poi bisogno di dare spazio a altri elementi della rosa. Per dare fiato ai titolari e prevenire infortuni, ma anche perché per poter disputare un campionato di livello non possono giocare sempre in 12/13. Il limite del Napoli, oggi, sembra proprio questo. Forte, troppo forte negli undici, ma totalmente carente nelle riserve. Domenica arriva al San Paolo l’Udinese di Guidolin, reduce dall’impresa di Anfield. Torna il campionato, tornano i titolarissimi. Devon tornare anche i tre punti.
Marco D’Arienzo.