Passeggiata a Mosca: un’immersione nell’autentica cultura russa
Sorprendente ed affascinante, tra le città più belle ed efficienti del mondo. Tra le sue strade sembra quasi che ogni ciottolo o ogni mattone trasudi storia o faccia ascoltare, al sognatore romantico, le note più belle di Tcaycoski che in queste città vide riproporre le sue più belle opere, alcune delle quali ci fanno sognare ancora oggi.
Mosca, con i suoi dieci milioni di abitanti è la metropoli più grande e popolosa della Russia. E’ una città fatta di contrasti, dove antiche cattedrali convivono con edifici sovietici, mentre musei d’arte contemporanea e i raffinati ristoranti del cento si affiancano agli intriganti underground club della periferia. Mosca è anche una città fatta di record. Qualche esempio? L’università di Lomonosov è l’edificio più grande di tutto il pianeta con i suoi trentatré chilometri di corridoi e le sue cinquemila camere. E’ una città dal forte impegno culturale visto che annovera circa sessanta teatri, cento musei, settantacinque istituti di istruzione superiore e più di quattromila biblioteche. Al giorno d’oggi essa è l’anima della nuova Russia, nonché il barometro dei cambiamenti che stanno interessando l’intero Paese. Così ancora una volta si possono osservare, ma anche assaporare, i contrasti esistenti tra l’architettura ultramoderna e gli antichi monasteri numerosi nel centro cittadino.
Visitare Mosca risulta essere difficile se si odia il freddo pungente o il caldo umido continentale per cui i periodi miglio risultano essere la tarda primavera, quando i parchi della città sono ricoperti di fiori coloratissimi, o l’inizio dell’autunno, quando fervono i preparativi per il Giorno della Città che cade in Settembre.
Come si è detto Mosca è una città strapiena di musei e centri culturali, ma alcuni meritano una menzione speciale vista l’importanza delle collezioni che espongono, alcune delle quali uniche al mondo.
Un luogo, per gli amanti dell’arte e del bello in generale, che non bisogna perdere è sicuramente la Galleria Tret’jakov, fondata nel 1856 dall’omonimo mecenate che collezionava opere d’arte della Russia pre-rivoluzionaria ed in particolare lavori risalenti al XIX secolo. Altra mecca per gli amanti dell’arte, questa volta di quella impressionista e post-impressionista, è la galleria d’arti figurative Puskin, museo che possiede opere di artisti quali Monet, Picasso, Renoir, Chagall e Van Gogh. Luogo che nessuno può lasciarsi sfuggire per ammirare le bellissime quanto mai famose Uova Fabergè custodite nel Museo dell’armeria del Cremlino, luogo unico per conoscere al meglio la vita al tempo della Russia zarista.
Volendo restare all’area aperta, il luogo simbolo della città è sicuramente la celeberrima Piazza Rossa, detta anche “la bella piazza” in quanto “rosso” e “bello” sono due parole quasi identiche in lunga russa. A sud essa è incorniciata dalla Cattedrale San Basilio che è l’edificio più rappresentativo della città. Il suo colore rosso e i colori caldi delle cupole a forma di cipolla ardono nel bianco della neve quasi a voler somigliare a delle fiamme che si stagliano nel gelido cielo moscovita.
Questo e tanto altro è Mosca, ma non solo. La Mosca meno frequentata, quella nascosta, comprende luoghi dal fascino indescrivibile come il negozio di giocattoli in piazza Lubjianka: il Detskij Mir, al cui interno è contenuta una giostra da luna park. Poco lontano sorge un altro luogo degno di nota: il Monastero delle Vergini, un’oasi di pace alle porte di Mosca, dove un tempo trovavano rifugio le foglie della nobiltà russa. Due luoghi poco distanti dal centro si offrono ai visitatori più avventurosi che vogliono regalarsi momenti di pace: le Colline dei Passeri, dalla cui sommità si apre una delle più belle viste sulla città e i Laghi di Patriarco, un favoloso parco in cui passeggiare d’estate e pattinare d’inverno dal quale prende il via il capolavoro di Bulgakov Il Maestro e Margherita.
Insomma Mosca è la città perfetta per tutti coloro che vogliono scoprire la vita della vera Russia e tutto il suo sapore letterario e sinfonico delle cui note e inchiostro la città trasuda.
A cura di Luigi Del Gaudio