Perdonare se stessi

solaCara Rossella, giorni fa ho rivisto un uomo che ho molto amato, forse l’unico a cui sono stata veramente legata. Pensavo, speravo, gioivo che quest’amore fosse l’unico della mia vita e che io fossi l’unica della sua. Ma dopo tanti e tanti anni, molte lacrime, infinite liti ed incomprensioni, lui se ne è andato. Questa volta definitivamente, perché l’unica circostanza in cui io non l’ho più cercato. Ferito nel suo orgoglio per questo mio apparente disinteresse ha cercato di vendicarsi in maniera poco corretta, infangando la mia reputazione, la mia famiglia. Eppure, sapessi quante volte mi sono umiliata per lui, senza dignità, senza decoro, perché il desiderio di averlo accanto, di un suo bacio, di un abbraccio valevano per me più d’ogni altra cosa, anche di persone care che per lui ho allontanato e abbandonato…Forse di ciò non merito assoluzione, perché fra questi c’erano i miei genitori, ora scomparsi…Sempre io a cercarlo, sempre io a scusarmi, anche di colpe mai commesse e lui sempre il mio “padrone”, il mio “signore” e di ciò ero felice e fiera e, seppur nel ricordo, lo sono ancora…Ma l’ho rivisto. Era triste anche se in compagnia di un’altra, con una finta allegria sul viso, ma una profonda amarezza nello sguardo, quello sguardo tanto amato e che profondamente, intimamente conosco, perché per sempre mio… Ed ho capito che la mia non è più sofferenza per la sua assenza, ho compreso che io mio dolore si è stemperato,addolcito,sublimato… Che vorrei essere felice nel saperlo felice, nel vederlo felice, anche se io non lo sono, anche se ora il mio quotidiano è senza interessi, anche se il mio futuro ormai non ha né progetti né speranze perchè erano tutte da condividere con lui. Lo so, sopravvivo. Male, a tentoni, adattando la mia esistenza, senza timore ormai di nulla, senza un sorriso da regalare ad un nuovo amore, senza una musica che mi pervada di passione, senza il batticuore per un incontro, per uno sguardo, per un bacio. Grazie. Grazie per aver letto queste mie confidenze.

Sonja

Mia cara Sonja,
ti ringrazio di avermi dato il privilegio di comprendere che esistono ancora persone in grado di provare sentimenti simili.
Vorrei tanto poter conoscere il destinatario di questa bellissima ed accorata lettera. Sì cara, tu non scritto a me, alla mia rubrica…Tu non vuoi un consiglio e questo non è uno sfogo. Il tuo è un parlare a lui. E’ uno scrivere all’amato .Sono frasi che diresti a quest’ uomo se lo avessi dinanzi, che ha avuto il privilegio del tuo amore e che forse di te ha capito ben poco.. Non conosco i motivi della vostra separazione ma sicuro vi siete amati e forse, inconsciamente o consapevolmente, lo siete ancora. Hai fatto bene a perdonare…Perdonare gli altri è difficile, ma esiste qualcosa ancora di più arduo : perdonare se stessi. E tu soffri e colpevolizzi te stessa per il rimorso di come hai trascurato il tuoi genitori, la tua famiglia per lui…Il perdono non elimina i ricordi più dolorosi, le umiliazioni, i torti. Ma purifica, ripara, sublima il dolore che si associa ad essi. Ed è per questo che tu, malgrado alcuni sensi di colpa, sei serena mentre lui, probabilmente, non lo è. Ed anche per questo sei superiore a lui, tu che nel passato sei stata a lui sottomessa,rispettosa, presumo forse anche soggiogata da un carattere forte ed autoritario. Lui ha agito secondo natura, vendicandosi. Risentimento e rancore non aiutano. Per breve tempo la “vendetta” fa sentire sollevati e vincenti…Tu invece lo hai perdonato ed il beneficio è per sempre. Chissà se, spiazzato dal tuo evidente perdono quest’uomo non comprenda il male fatto, non capisca che è giunto il tempo di perdonare sé stesso, accettando finalmente la sconfitta provocata dal suo essere orgoglioso,irremovibile,ostinato, affrontando con coraggio un “mea culpa”.
Ti lascio con una strofa di Antonello Venditti , nella speranza e con l’augurio che possa compiersi…

“Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano…”

A cura di Rossella Argo