Più scherma meno schermi, si torna in pedana nel segno dell’integrazione
Napoli. In pedana senza barriere. Insieme normodotati, atleti paralimpici e non vedenti. Al via “Più scherma meno schermi”, l’ambizioso progetto per promuovere l’integrazione sociale e sportiva attraverso la scherma. Sfida ambiziosa lanciata dal Club Schermistico Partenopeo in sinergia con la Fondazione Banco di Napoli. “Il momento migliore per promuovere questa iniziativa la seconda edizione del Trofeo Martuscelli, contestualmente alla prova nazionale paralimpica”, spiega Sandro Cuomo, commissario tecnico della Nazionale italiana di spada. “Ci poniamo l’obiettivo di creare anche un polo stabile di attività integrata, primo in Europa, all’Istituto Domenico Martuscelli, in modo da consentire ai non vedenti di essere messi ad armi pari con gli schermidori normodotati e in carrozzina”. Il rilancio culturale e sociale passa attraverso la pratica sportiva dopo mesi di inattività, zona rossa e lockdown. “Lo sport contribuisce ad abbattere le barriere, una dimostrazione pratica e un segnale concreto proprio in questi giorni all’Istituto Martuscelli. I ragazzi disabili visivi devono fare sport fin da piccoli. Abbiamo la necessità di muoverci durante la giornata”, dichiara Mario Mirabile, presidente Uici Napoli. “Bellissima iniziativa che merita continuità nel tempo”, auspica Sergio Avallone, vicepresidente Coni Campania. “La nostra Federazione è stata tra le primissime in Italia a fare della vera integrazione un autentico cavallo di battaglia, un orgoglio che rivendichiamo nel portare avanti un impegno teso a far sentire atleti olimpici, paralimpici e non vedenti sullo stesso piano. Sono i nostri atleti, vivono e si allenano insieme. Crescendo reciprocamente”, dice il consigliere nazionale della Fis, Matteo Autuori. Sono intervenuti alla presentazione Aldo Cuomo, presidente Federscherma Campania, Giuseppe Radin, delegato Cip Napoli, e gli atleti Massimo Mercurio Miranda e Francesco Iannelli.
A cura di Diego Scarpitti