Positano: un weekend all’insegna tra arte e bellezza
Andare per mare rende liberi. Arrivarci ci si sente un po’ Ulisse che ritrova la sua Itaca. Benvenuti all’arcipelago “Li Galli”, il sogno inespresso. Padrone di casa e prime inquiline “le sirene. E’ un luogo evocativo della leggenda omerica. Il mito di Ulisse che si lasciò ammaliare dal loro canto. Una gemma color verde smeraldo che splende nell’azzurro del mare “nostrum. Tre isolotti coronano la sua geografia: Gallo Lungo, la Rotonda, Dei Briganti o comunemente chiamato Castelluccio. Di fronte la Costa d’Amalfi con le sue perle adagiate sulla roccia: Positano, Praiano, Amalfi, Scala, Atrani, Nocelle, Ravello, praticamente l’altra metà del paradiso. Anche il mondo dell’arte ha toccato con mano questo scrigno di pura bellezza. Per primo fu Leonid Massine, grande coreografo e ballerino russo, in visita di piacere a Positano che la scorse dalla sua finestra e se ne innamorò subito. Nel 1924 costruì la sua casa, successivamente abbellita dall’architetto Le Corbusier nel 1937. A metà degli anni ’50 ad impadronirsene invece di un altro isolotto che compone l’arcipelago, fu il celebre drammaturgo Edoardo De Filippo, complice una gita in battello tra Sorrento e Positano, facendosi costruire anche lui, un’accogliente casa a Isca, poco più di uno scoglio di pietra lavica. Nel 1989 tocca invece ad un altro ballerino russo acquistare “Li Galli”: Rudolph Nureyev, complice il ritiro di un premio a Positano. Abbellì la casa già esistente, proiettandola in quel mondo visionario che era parte essenziale della sua arte. Tante le personalità di spicco del mondo della cultura e dell’arte che hanno avuto la fortuna di questo “tète à tète”con la bellezza della natura. Da Greta Garbo a Roberto Rossellini, dalla Principessa Margaret di Inghilterra ad Anna Magnani, poi ancora Sophia Loren, Aristotele Onassis, Jackie Kennedy, Franco Zeffirelli e così via. A partire dal 1993 la proprietà si riconduce ad un gruppo di imprenditori di Sorrento che l’hanno intelligentemente blindata, impedendo a chiunque di spalancare “le fauci”. Una speranza prevalga su tutto e tutti: che questo paradiso a portata di mano rappresenti per tutti noi un patrimonio da conservare per sempre.
A cura di Salvatore Cutolo