PREMIO INTERNAZIONALE PADRE PIO DA PIETRALCINA UN UOMO UN ESEMPIO
In una famiglia modesta, nacque a Pietralcina il 25 maggio 1887, un bambino che fu battezzato con il nome di Francesco, per la devozione di sua madre verso San Francesco D’Assisi.
Francesco Forgione ben presto si rese conto del disagio economico in cui versavano i suoi e quanto fosse necessario dare un contributo. Francesco non smise pero’ di studiare e con l’aiuto di un sacerdote porto’ a termine gli studi ginnasiali.
L’incontro con fra’ Camillo da Sant’Elia a Pianisi nel convento di Morcone fu fondamentale per la sua esistenza. Decise di seguire il noviziato e a 14 anni presento’ la sua prima domanda che gli fu respinta. Non si arrese e così a soli 15 anni vestì i panni di probazione del novizio cappuccino e diventò ’’fra’ Pio”.
Continuo’ gli studi e all’età di 23 anni, per intercessione del vescovo, divenne sacerdote, intervento necessario in quanto il diritto canonico prevedeva per il sacerdozio l’età minima di 24 anni.
Da bambino aveva visioni in cui parlava con Gesu’ che lo incoraggiava nel cammino apostolico, da adulto gli comparvero alle mani le stimmate che scomparivano nel momento in cui le stesse si congiungevano per la preghiera, pur permanendo il dolore.
Padre Pio non rivelo’ subito di quei segni e partì militare, assegnato alla compagnia sanità del dolore a Napoli. Dopo tre anni e diverse licenze per malattia, fu riformato.
Nel 1961 giunse a San Giovanni Rotondo luogo suggerito, secondo suo dire, da Gesù per migliorare le sue condizioni di salute.
Alle visioni e alle stimmate si aggiunse un altro fenomeno la comparsa di un profumo emanato dalla sua persona non univocamente interpretato: qualcuno diceva trattarsi di profumo di rosa, altri di gelsomino…
Padre Pio così divenne il riferimento religioso del luogo e dei fedeli che videro in lui, il Santo in terra. Quindi inizio’ il pellegrinaggio da ogni parte del mondo.
A nulla valsero le accuse da piu’ parti contro di lui e il dubbio a volte aspramente manifestato anche dai suoi stessi fratelli di veste.
Padre Pio fu sottoposto a molte indagini mentre il fiume di pellegrini continuava indisturbato a fare il suo corso verso San Giovanni Rotondo.
Subi’ un processo che lo vide colpevole e gli fu vietato di celebrare la messa in pubblico e l’esercizio della confessione.
Aveva 77 anni quando gli fu comunicato da Papa Paolo VI che gli veniva restituita ogni libertà del suo ministero. Alla Chiesa andarono i suoi beni come dichiarato in testamento, compresa la “Casa Sollievo della sofferenza” e così a 81 anni fu sollevato dalle pene terrene.
Al funerale di Padre Pio da Pietralcina parteciparono 100.000 fedeli.
Il bambino che nacque per essere Santo, potremmo dire così, in quanto fin da subito Francesco poi fra’ Pio infine Padre Pio seppe e fu convinto del disegno divino.
Non nacque di buona salute e si curo’, pensando soprattutto, al dovere di portare avanti cio’ che sentiva gli fosse stato chiesto. Non aveva agi economici provenienti dalla situazione familiare e aiuto’ la famiglia non trascurando di pensare alla sua crescita culturale. Vide frapporsi tra lui e Dio ostacoli fermi e ingombranti che non lo fermarono, si dedico’ a cio’ per cui sentiva essere nato: al conforto, alla preghiera.
Ecco perché egli ancora vive a san Giovanni Rotondo attraverso il Ricordo e la presenza dei fedeli. Ecco perché ispira persone capaci di organizzare grandi momenti, preferirei dire non di spettacolo ma, d’incontro con i presenti in sala , tra gli ospiti e l’entità spirituale, forte, percepibile, che molti hanno sentito seduto loro accanto. La ratio del Premio Internazionale Padre Pio da Pietralcina è nel voler sostenere un messaggio, di cui il popolo dei fedeli sono eredi ma non per custodire ma per diffonderne le essenzialità: amore, fratellanza fede, speranza.
Così si sono mossi gli organizzatori, nelle persone di Claudio Crovella e Gianni Mozzillo invitando ospiti internazionali nell’ambito religioso, un nome per tutti arrivato da Costa Rica Fernando Felipe Sanchez Campos ambasciatore presso la Santa Sede, nell’ambito politico l’on. Mara Carfagna e il vicesindaco di Morcone Ester D’Afflitto, per la musica la soprano Dominika Zamara, splendida interprete di più brani e la grande Roberta Canzian oltre il tenore Daniele Zanfardino accompagnati dalla dimensione pianistica di Franca Volpicelli, per lo spettacolo il grande Enrico Beruschi la cui umanità unito al delizioso humor sono noti, e ancora Sal da Vinci, il grande maestro di pittura il conte Giuseppe Cascella, per il mondo dello sport Ferlaino e tanti altri, non sono mancate le alte cariche delle Forze Armate.
Ha introdotto la serata la scrittrice Filomena Pisani e condotta il noto presentatore Claudio Lippi.
L’iniziativa, l’incontro, il momento, resteranno a lungo nel ricordo dei presenti entrando a far parte della storia del Ricordo indelebile, di una presenza incancellabile.
a cura di Brunella Postiglione