Primavera/Estate 2014: La parola d’ordine degli stilisti è “osare”
Partiamo dai quadri più classici, la rappresentazione di paesaggi. Passiamo dall’Oriente, manifesto delle xilografie di Katsushika Hokusai l’abito di Missoni che raffigura un mare inquieto, alla culturadell’Occidente, la celebrazione degli architetti classici della Magna Grecia intrecciata alla tradizione delle terre sicule; ne abbiamo esempio con la clutch di Dolce & Gabbana che raffigura uno scorcio della valle dei Templi. Sapori esotici, che ricordano le donne tahitiane di Paul Gauguin, tra pennellate intense e silhouette bidimensionali, per la gonna di raso di seta di Aquilano.Rimondi. Una poetica stilistica che varca la soglia nell’activewear: le stampe sono affiancate alle maxi righe multicolor, il neoprene ai delicati ricami.
Un’estetica consapevole ma dai segni distintivi, così il mondo sporty entra con fluidità nel day wear. Protagonista assoluta la felpa: surrealista per Stella McCartney, devoré per Alexander Wang o ricca di maxi ruches plissettati per Dries Van Noten. Ed è proprio così che gli stilisti si trasformano in veri scultori: plasmano con nonchalance la silhouette femminile con maxi volant, Bottega Veneta, o ironici frou frou, Rochas. Ritorniamo ad assaporare le terre lontane, il calore delle spiagge bagnate dal Pacifico. La natura incontaminata e selvaggia s’impadronisce in modo irriverente: ibiscus, fiori tropicali e felci vestono con i loro colori puri. Passiamo dalla versione grafica di Fausto Puglisi a quella più sportiva di Tommy Hilfiger, fino a sfiorare le note più delicate della texture bicolore di Marc Jacobs. Ma se Elvis Presley cantava Aloha Oe, seguendo il sound delle isole Hawaii, non possiamo dimenticare il suo stile inimitabile e iconico. Grazie alla sua personalità di spicco, si diffusero negli anni 60 le frange di pelle, oggi riproposte per l’estate 2014: new folk per l’abito della maison Moschino, noir per Gucci. E se vogliamo anche osare con gli accessori, da Roberto Cavalli a Valentino, gli stilisti s’ispirano al mondo tribale, per borse con frange extra long e davvero free.
Tribal Africa ma in versione grafica o teatrale, per far uscire il nostro lato più primitivo e sensuale. Non necessariamente giraffa e zebra, ma anche collezioni che omaggiano Yves Saint Laurent che nel 1967 disegnò la collezione “Bambara”, ricca di monili di legno, cappe intrecciate e abiti dai colori primari. Per il 2014 gli stilisti giocano con le grafiche, il disegno è un segno riconoscibile e geometrico: dalle pennellate di Céline ai vibranti punti di Prabal Gurung. Per chi ama il mondo animale, vi proponiamo la collezione di Moncler Gamme Rouge, dove il genio di Valli ha saputo unire i capi tecnici in duchesse alle piume nei colori della savana, o Marc Jacobs con le sue borse patchwork. Dai capi agli accessori, tutto il nécessaire per affrontare la giungla metropolitana.
Ma se le stampe sono ipnotiche, vibranti e un po’ esoteriche per il gusto tribale, la pop culture le trasforma in un elogio alla logo-mania e al trionfo del colore, come l’abito di Christian Dior o di Prada che unisce l’arte al mondo della comunicazione, oggi espresso con i new media.
Passiamo ora ai dettagli. Per il giorno gli stilisti ci propongono l’iconico bomber, simbolo dello stile casual negli anni 80, se indossato con un paio di jeans, o iconico della figura dell’aviatore, se pensiamo ai primi aerei del ‘900. Le nuove generazioni avranno una vasta gamma di modelli tra cui scegliere, non necessariamente di pelle o montone. Raffinato e bon ton la proposta di Balmain di matelassé, corto e metal per John Galliano o stile american college anni 50 per J. Crew.Per la sera grande spazio alle applicazioni: paillettes anni 20 per l’abito di Vera Wang o maxi stones e cristalli per Burberry Prorsum. Ancora sportwear per Mother of Pearls che cuce sulle sneakers un elemento decorativo che ricorda il gusto del Re Sole, in chiave minimal. – See more at: http://www.vogue.it/trends/tendenze-moda-primavera-estate-2014#sthash.EVT6Tace.dpuf