Protesi al seno Pip: sono circa 4.500 le italiane a rischio

La procura di Milano ha aperto un fascicolo a carico di ignoti con l’ipotesi di frode in commercio in relazione alle protesi al seno Pip. Questo tipo di protesi, di produzione francese, è stata ritirata dal mercato in seguito allo scandalo delle “protesi dannose” che ha coinvolto 300.000 donne in ben 65 Paesi di tutto il mondo. Secondo l’Agenzia dei prodotti sanitari (Afssaps), con sede a Parigi, le protesi Pip oltre a contenere il silicone industriale, presentano anche l’aggiunta di veri e propri additivi chimici che si trovano di solito nei carburanti.

Sulla vicenda è stato aperta ora un’inchiesta dal pubblico ministero Nicola Balice con l’ipotesi di frode in commercio in seguito all’esposto Codacons inviato alle procure di tutta Italia. Altri fascicoli sono foto senostati aperti con l’ipotesi di lesioni colpose in seguito alle denunce di tre donne. Di queste solo una avrebbe avuto problemi, mentre le altre due, saputo di avere le protesi incriminate, ne hanno chiesto la rimozione. Ogni operazione costa circa 3.500 euro, dunque per il servizio pubblico il costo sarà al massimo di circa 15 milioni di euro. La cifra è sovrastimata visto che non tutte le donne dovranno essere rioperate.