Psichedelici Rolling Stones review: Their Satanic Majesties Request 1967
A volte la musica è come il vino o il formaggio,migliora con l’età. Con questa affermazione possiamo andare a rivisitare un album del passato, per i ragazzi e le ragazze di oggi, per quelli come me e voi troppo giovani per ricordarlo. Era il 1967 Mick Jagger e Keith Richards erano alle prese con probelmi di droghe e l’ultimo lavoro degli Stones ” Their Satanic Majesties Request”.Questa disco fu anche la loro prima incursione fonografica nella psichedelia.
In passato non ci sono state parole di elogio per questo album come lo stesso Mick Jagger dichiarò” Non penso nel disco che abbiamo realizzazo ci siamo molte buone canzoni.. ” . Anche i giornalisti non furono da meno ed accusarono il gruppo di voler utilizzare la popolarità ed il buon momento che i Beatles attraversavano con il loro “Sgt pepper’s” per vendere il loro lavoro.. Anche i meno critici dissero che l’ultimo disco non era paragonabile minimamente ai precedenti. Il Produttore Nigel Williamson dichiarò: ” è un album disconnesso dalle cose prodotte fino ad ora dalla band” aggiungendo che nello sviluppo lineare della musica degli Stones questo disco era una vera e propria “macchia” .
Poiché i punti di vista e le mode cambiano,il disco in questione è stato riconsiderato ed ora alcuni oggi lo reputano migliore della psichedelica espressa da “Sgt peppers” e primo esempio della “summer of love” nel Regno Unito.
La differenza con il quartetto di Liverpool per questa prima ed unica opera autoprodotta degli Stones è soprattutto appunto nella cura e nella perfezione del suono.Mick e C. introdussero invece una serie innumerevole di rumori sporchi e voci.
Effettivamente, l’esperimento se così si può chiamare, molto influenzato dagli acidi venne a dimostrare cosa era possibile sotto questo aspetto in uno studio!
Un ospite ben noto negli stessi studi durante la registrazione di questo disco fu Marianne Faithfull. Se ascoltate con attenzione scoprirete la sua voce in qualche luogo tra gli assortiti rumori dei solchi.
Una volta le chiesero della prima stesura del disco in sala di registrazione dichiarò: ” E’ molto di questo tempo, ma riassume un’era. Credo si ingiusto criticarlo così ” Marianne era una delle tante visite di innumerevoli amici che durante le fasi di produzione accompagnava le simpatiche e festaiole session della band! Forse quello che diceva però era corretto..e il disco merita ulteriori considerazioni.
Il genio degli Stones probabilmente è stato il loro adattamento continuo ed innovativo che li porta a trasmutare in musica quello che accade intorno e dentro di loro ed è così che probabilmente hanno saputo incarnare lo spirito del movimento Hippies – psichedelico che in quesgli anni si manifestava.
Canzoni come “Citadel”, “She’s a Rainbow” e “2000 Light Years from Home” sono state reinterpretate da numerosi giovani gruppi rock. In particolare il movimento punk dimostrò di apprezzare molto il disco, ergendolo a vero capolavoro della psichedelia inglese in contrapposizione aappunto “monumento” Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band dei Beatles.
Come l’album dei 4 four la copertina del disco risultò molto strana per i tempi. ed oggi un vero e proprio “capolavoro”.
La prima stampa con copertina apribile riportava una foto tridimensionale
opera del fotografo Michael Cooper (che in precedenza si era occupato delle foto per la copertina del Sgt. Pepper’s ). Vista da una certa angolatura, l’immagine mostrava le facce dei membri della band che si mischiavano le une alle altre ad eccezione di quella di Jagger, immobile al centro della copertina con le mani giunte sul petto e un lungo cappello da Mago Merlino. Inoltre guardando attentamente la copertina si possono scorgere i visi dei quattro Beatles come tributo alla stessa band che sul loro album a destra dove la bambola di Shirley Temple indossa un vestito con al scritta “Welcome Rolling Stones” . Ad oggi il disco molto rivalutato anche per la particolarità della copertina ha raggiunto ottime quotazioni.
In seguito Le ristampe successive sostituirono l’immagine in 3-D con una più convenzionale fotografia per motivi di costi di stampa.
Personalmente considero il disco un buon approccio ed un apprezzabile contributo al suono psichedelico..chi meglio di loro ed in quel determinato periodo avrebbe potuto far di meglio??
A cura di Antonello Elia