Quando il fashion viene accusato di razzismo
Il fashion designer Aqeel sotto accusa
Caos nel mondo della moda e della pubblicità, sotto accusa troviamo il desiger Aaman Aqeel che viene accusato di razzismo nel lancio della sua nuova collezione.
Le foto pubblicate vedono un’ elegante donna dalla pelle bianca mentre si rilassa, legge una rivista e si trucca… il tutto sempre perennemente assisita da un bambino di colore dimesso e scalzo che sembra avere tutta l’aria di essere un servitore.
Lo slogan della campana non lascia spazio a dubbi : “Be my slave” vale a dire “Sii il mio schiavo”.
Inutile ribadire che lo spot ha suscitato scalpore e dato vita ad una immensa polemica urlando al razzismo.
“Non c’è alcuna intenzione di veicolare un messaggio di odio razziale o sociale. Al contrario: l’idea era quella di gettare una luce sullo sfruttamento del lavoro minorile. Il colore della pelle del bambino è accidentalmente scuro” ha dichiarato Aqeel all’International Herald Tribune.
Ma la motivazione non ha convinto la giornalista Salima Feerasta che nello stesso articolo ha dichiarato “La modella attraverso il suo abbigliamento mostra chiaramente la sua posizione dominante rispetto al bambino e la pubblicità non veicola il messaggio che lei è la cattiva della situazione. L’uso di un bambino dalla pelle scura e il titolo “Be My Slave” sanno di razzismo, nonostante il designer lo neghi“.
Elisabetta Rasicci