QUEL CHE RESTA DELL’ EX…
Cara Rossella,
in questi ultimi giorni penso di essere arrivata al capolinea in questioni d’amore. Non ho più parole da dire, non so più cosa pensare. Le sue ultime parole, quelle dell’uomo che ho profondamente amato, anzi venerato, negli ultimi cinque anni, hanno distrutto i pochi ricordi felici che tenevano in vita questo rapporto barcollante. “ Restituiscimi tutti i regali che ti ho fatto ed io farò lo stesso” . Con questa frase ha chiuso ogni tipo di rapporto, dopo aver ammesso di essersi innamorato di un’altra con la quale andrà a convivere. E quando gli ho risposto che a me non interessava avere i doni a lui fatti, con freddezza ha risposto “Meglio così. Alcune cose nemmeno so dove sono finite.” Questa risposta mi ha aperto la mente : un’atteggiamento del genere,infantile e meschino è sinonimo di animo misero, ignobile, spregevole. Come ho potuto amarlo? Come ho potuto credere alle sue parole affettuose quando già mi tradiva? Ho pensato di non restituirgli i doni…Tanto vale chiudere in questo modo…E così i suoi bei regali non li rivedrà mai più!
Terry
Cara Terry,
i regali, i bigliettini ed anche qualche petalo di rosa appassita, doni di un mio ex molto amato, li ho tutti in una scatola : dal primo momento in cui sono finiti lì dentro, dopo il primo momento di amarezza, ogni tanto li guardo, con dolce nostalgia. Conservo tutte i “cimeli” “le reliquie”, come una feticista del ricordo, semplicemente per rievocare quella che è stata comunque una storia d’amore, perché non c’entra il modo come ci si è lasciati. Il ricordo del passato mi rassicura: significa che sono stata amata ma che soprattutto ho amato e osservando queste reliquie senza dolore, che fortunatamente ne sono sopravvissuta!
Questo per dirti che la restituzione dei regali fatti, a meno che non si tratti di preziosi ricordi di famiglia, non ha un seguito logico se non di vendetta o di “riciclaggio”, fattore ancor più disgustoso e meschino. Se lui pretende indietro i suoi doni è perché forse ha intenzione di risparmiare con la novella fidanzata, riutilizzando i doni fatti a te??? Sennò cosa mai ne farebbe? Un regalo fatto non si chiede indietro. Mai. Che se ne fa dopo?
Basta pensare a cosa significhi “regalo” : un dono. Un regalo non serve e non deve a comprare sentimenti, non è un debito. Significa solo “donare” amore. Quindi come può “ l’amore “, “l’affetto “, “i sentimenti” essere restituiti ?! Non sono prestiti da ridare se la cosa va male…Sarebbe come rinnegare momenti, situazioni, ricordi che fanno parte di un vissuto ed anche se associare al dono la memoria di un amore può arrecare dolore, col tempo quell’amarezza viene trasfigurata, sublimata e resta la traccia di un qualcosa che fa parte di un percorso di vita che sicuramente ci ha resi diversi, ci ha insegnato, lasciato qualcosa. Alcuni, forse i più irruenti e vendicativi, gettano via ogni cosa ,pensando di eliminare, cancellare e disprezzare la persona amata con quel gesto, nell’illusione che basti…Oppure altri, come me, li conservano gelosamente, perché sarebbe come “buttar via parte di un ricordo”… Ma c’è anche chi si appropria non di un “regalo” ma di un “prestito” e lì la situazione è differente : una specie di “signora”, quando è stata lasciata, per non restituire oggetti di famiglia che aveva chiesto in prestito al compagno per “impernacchiarsi”,ha inscenato addirittura un furto, adducendo d’aver dimenticato il beauty (contenente il tutto che, diceva lei, stava portando in cassetta di sicurezza) per pochi minuti sulle scale di casa, mentre rientrava a prendere la borsa! Come vedi ogni essere umano reagisce in modo diverso… Mia cara Terry due sono le soluzioni: pensa solo ad attuare quella che “dopo” ti farebbe stare meglio…Ti lascio con alcune frasi estrapolate da un canzone, molto “appropriata” degli Articolo 31 che si intitola “Un’altra cosa che ho perso”…
Rossella Argo
Sei un’altra cosa che ho perso,
che mi e’ scivolata, che mi e’ caduta
io c’ho provato ma non ti ho tenuta,
vabbe’ ,pazienza, credimi posso farne senza
sei gia’ un ricordo in dissolvenza e non fai differenza
Con tutto quello che ho perso senza rendermene conto
Come ogni volta che perdo un tramonto il giorno dopo affronto
…
Voglio guarire,
guardando l’altra faccia di te che ho scoperto
Pensandoti solo come a una cosa che ho perso
…
E’ un’altra cosa uscita dalla mia vita che presto o tardi
verra’ sostituita, in un futuro dove tu sarai passato remoto
cancellato, dimenticato, sarai una foto
buttata sul fondo di un cassetto chiuso
coperta da qualche maglia che non uso
E disilluso, ci provero’ ad odiare
se non ci riusciro’ a mio malgrado dovro’ amare,
Ma mai come cura per un vuoto da colmare
E non mi scrivere non mi chiamare, non mi pensare
perche’ da oggi un’altra cosa cerco e sono certo
sara’ diverso, da quella cosa che ho perso.
A cura di Rossella Argo