Reliquia col sangue di Giovanni Paolo II in una chiesa prefabbricata di Pianura
Una miscela di commozione, gioia e suggestione: è questo che si è visto sui volti dei fedeli accorsi ieri nella parrocchia di san Giuseppe Operaio di Pianura per assistere alla celebrazione tenuta dal Vescovo Gennaro Pascarella, in onore delle reliquie del Papa Giovanni Paolo II, ospitate in questi giorni dalla chiesa del quartiere nord – ovest di Napoli. Un evento all’insegna della povertà e dell’umiltà, che nei secoli hanno contraddistinto la professione cristiana, ma soprattutto un avvenimento totalmente rivolto a quella speranza atta a sorreggere i cittadini e i fedeli in questo momento di grande crisi sociale. «Questa è la seconda volta che abbiamo avuto l’onore di ospitare nella nostra chiesa le reliquie del beato Giovanni Paolo II – ha illustrato il parroco Vincenzo Tiano – e la presenza di queste ultime, onorate dalla celebrazione del vescovo, è stata un forte messaggio alla popolazione di Pianura. I fedeli hanno dunque accolto con gioia quest’evento che è voluto essere un simbolo di speranza per tutti quegli abitanti di questa area che attualmente si trovano estremamente demoralizzati». «Anche il nuovo Papa – ha proseguito padre Vincenzo – nei suoi primi giorni di pontificato, ha sempre proferito parole di pace e di speranza, avvalorate anche da un rapido avvicinamento della Chiesa ai propri fedeli; ed oggi anche noi qui stiamo cercando di lanciare un segnale molto intenso: la chiesa scende in campo e si affianca ad una popolazione di periferia, come quella di Pianura, da sempre soggetta a fenomeni di criminalità e in cerca adesso di nuove motivazioni». Il Vescovo Monsignore Gennaro Pascarella ha gradito anch’egli ricordare come questa celebrazione abbia voluto riprendere proprio gli insegnamenti del Papa Giovanni Paolo II. «Karol Wojtyla – ha sovvenuto il Vescovo – durante tutto il suo pontificato ha sempre lanciato forti messaggi di speranza verso i fedeli. Tante volte ci ha detto: “non abbiate paura, se dovete fidarvi, fidatevi di Cristo!” ed oggi noi siamo qui per riscoprire questo messaggio di pace e di fiducia, specialmente in questo periodo di grave disagio sociale». Chiosa finale da parte di padre Tiano, che ha voluto ricordare anche il passaggio delle reliquie all’ospedale Cardarelli. «Un attimo di grande intensità è stato anche la visita delle reliquie all’ospedale Cardarelli. Lì – ha sottolineato il parroco – abbiamo portato un bel segnale ai padiglioni più difficili. Abbiamo visto famigliari e malati commuoversi e chiedere la forza della sopportazione per la malattia ed abbiamo visto detenuti chiedere il perdono per i peccati commessi». «Credo che tutto ciò – ha concluso padre Vincenzo – sia stato un messaggio di grande forza, soprattutto perché non è avvenuto in una cattedrale ma in una chiesa fatta in un prefabbricato. Questo è il segno evidente di una Chiesa che vuole continuare a vivere di spirito e non di struttura».
di Guglielmo Pulcini