Riccardo Muti, settant’anni di storia
Festeggia il 28 luglio appena settant’anni. Mille sensazioni, mille ricordi, ma la persona, in questo caso specifico, non risente degli anni. Il tempo corre inesorabilmente e fa sì che tutti tentino di corrergli dietro, ma per Muti l’entusiasmo, la bacchetta e il podio dell’orchestra “Luigi Cherubini”segnano un nuovo inizio, un’ouverture sensazionale, premessa di tanto lavoro da compiere e da assimilare insieme alle esperienze passate. Nasce a Napoli, ma il sangue oltre a intingersi di musica, si è dichiarato per metà pugliese, di Molfetta, e tale specificazione non manca mai. Studia in uno dei licei più rinomati della capitale partenopea il Vittorio Emanuele II, primo liceo classico, fondato poco prima dell’ufficializzazione dell’Unità d’Italia . I ricordi relativi a quell’epoca sono abbastanza nitidi e non c’è scampo per i professori che hanno reso la vita impossibile : quelli restano sempre impressi nella mente come effigie rappresentativa delle proprie qualità, riscontrate magari, qualche tempo dopo. Diploma con lode a S.Pietro a Majella, poi al conservatorio Verdi di Milano per direzione e composizione e da qui inaugura un percorso fitto, intrapreso con equilibrio nella misura in cui tutto è attuabile se frutto di volontà e fatica personale. Le innumerevoli percezioni che accompagnano l’uomo sembrano sfiorare anche chi, estraneo, ha la fortuna di rientrare in un ritaglio di tempo, o perché no, di opera. Quali sono gli obiettivi a settant’anni? Ripristinare ciò che attualmente non sembra avere sembianze reali: la disciplina e la severità. Alle prove generali, infatti, si sfidano apertamente gli individui che non sussultino ad un suo richiamo nei confronti di qualsiasi membro dell’orchestra, nel momento in cui si avverte possibile la perfezione! Poi c’è la vita e per quella, in alcune circostanze, la disciplina riesce appena ad indietreggiare per sorridere, raccontare, scherzare e cogliere l’essenza di ciò che si è scelto. Per questa tappa importante si festeggia a Salisburgo. Qui, intanto, ci si cimenta nelle prove del Macbeth di Verdi, che debutterà il tre Agosto e in altri successivi concerti, con i Wiener Phiharmoniker e la Chicago Symphony Orchestra. Si accompagnano agli auguri di Napolitano, il riconoscimento di un’Italia intera, che non può essere che orgogliosa di aver partorito una simile personalità. E’ proprio il caso di dire : “auguri per i suoi primi settant’anni!”
Francesca Morgante