Ride bene chi ride ultimo
Cara Rossella,
dopo anni in cui ci siamo persi di vista, ho incontrato una ragazza che ho amato molto quando avevo 16 anni, una mia coetanea, amica di classe, che a suo tempo flirtava col mio migliore amico. Entrambi, in tutti questi anni, abbiamo avuto le nostre storie ed io, che provengo da amare delusioni ho deciso di compiere il “grande passo” e lei e la sua famiglia incalzano, cercando di farci sposare a breve, senza aspettare altro tempo. Fin qui tutto bene, anche perché io oltre ad amarla molto ho un’ indipendenza che mi permette di farla vivere agiatamente in casa di proprietà ma… sta accadendo qualcosa di strano :lei, un po’ alla volta, mi ha stupito moltissimo, rivelando un aspetto del carattere che non avevo mai conosciuto e che mi spaventa, specie riflettendo sul futuro che ci vedrà insieme : non fa altro che criticarmi o ridicolizzarmi. Ironicamente parla di me, non solo della mia precisione, della puntualità, ma anche del mio modo di vestire, di parlare, di camminare, suscitando risate e battutine fra amici e conoscenti. Insomma sono diventato uno zimbello, un fantoccio, anche perché con la mia debolezza caratteriale mi sono reso conto di essere suo succube. Più volte mi sono innervosito e in maniera brusca le ho anche detto di smetterla perché mi sento bistrattato ed indignato di questo comportamento ma lei replica dicendo che scherza e si difende mettendo il broncio, come se l’offesa fosse lei. Ormai questo “scherzo” sta diventando pesante perché le battute riguardano anche situazioni personali ed intime ed io sono stufo di essere considerato il “divertimento” del gruppo, perché ormai oggetto di satira ed umorismo non solo è la mia persona, ma il mio amore per lei. Sono teso ogni volta che usciamo, tremo al pensiero delle sue battute e delle risate dei nostri amici.
Nello
Caro Nello,
questo modo di comportarsi non significa “scherzare” ma “offendere” . Non riesco a comprendere come ci si possa accanire su una persona mettendola a ludibrio, specialmente quando questa condotta proviene da chi dovrebbe volerti bene e difenderti. Sono sconcertata da ciò che racconti. A volte capita di fare una valutazione, una battuta spiritosa, ma se ciò diviene una “costante” e se in questa “costante “sei tu e solo tu il fulcro di tale sarcasmo, mi sembra che si rasenti la provocazione anzi l’offesa. Potrei dirti di usare la stessa arma, provare a fare lo stesso con lei, mettendola in difficoltà dinanzi agli amici, prendendola in giro, comportandoti da stupido e da immaturo, scendendo al suo infantile e crudele livello…Non penso però che tu ne sia capace, non sai ferire, non sai colpire…Sai, è tipico in alcune persone usare questi mezzucci per diminuire l’autostima del partner che, convincendosi di essere una “nullità”, cerca di assecondare ancor più la compagna o il compagno, per sentirsi al suo livello. Caro Nello, sii bene attento al passo che stai per intraprendere! Se fossi in te, mi prenderei una bella pausa di riflessione, meditando con profonda attenzione su ciò che potrebbe essere la tua vita futura, su ciò che farebbe di te questa persona, non solo approfittando ma anche dissacrando il tuo affetto, la tua disponibilità, il tuo amore, la tua dedizione. Questa donna non penso sia degna di te, calpesta i tuoi sentimenti, non ti rispetta e non ti fa rispettare. Forse ti sembra esagerata questa mia risposta e mi scuso, ma avverto in te tale ingenuità e sensibilità da provare un senso di rabbia perché non riesci ad intuire l’opera di “svalutazione” perpetrata ai tuoi danni da questa donna così poco attenta e innamorata. Sì, poco innamorata, hai letto bene. Perché chi vuol bene non distrugge, non critica, non deride, non ironizza ma difende, cautela, protegge l’essere amato. E con questa mia asserzione penso di essere stata non solo sincera ma estremamente lucida e spietata nell’aprirti gli occhi, consigliandoti di prendere le distanze da questa persona senza cuore. Perdonami, non riesco a suggerirti altra soluzione se non questa in cui riscatterai le offese, gli insulti travestiti da “scherzo”, la sottile e malvagia ironia…E così l’ultima “risata” questa volta sarà la tua.
Rossella Argo