Ritiro spirituale sulla Costa Concordia, comunità indignata
Qualcuno, tra gli appartenenti alla comunità parrocchiale di Besana Brianza, si ricorda ancora del discorso stizzito che Massimo Donghi, lo stimato e integerrimo sacerdote del paesino, fece a proposito della “doppia vita” dell’allora premier Silvio Berlusconi, la cui bruciante indignazione fu poi espressa anche nella lettera da lui inviata al settimanale cattolico Famiglia Cristiana. Probabilmente sono quelle stesse persone dalla memoria lunga le più stupite nel venire a scoprire che il ritiro spirituale annunciato dal parroco si è svolto sulla nave da crociera protagonista delle tragiche vicende del Giglio; Don Donghi è stato infatti smascherato da un post su Facebook della nipotina Elisabetta (il ritiro spirituale si è infatti svolto con la partecipazione e il sostegno della famiglia), che rassicurava gli amici dicendo che lei, lo zio Massimo e la nonna Imelda si erano salvati, salendo a bordo della prima scialuppa calata in mare. Pare dunque che l’intensa meditazione a cui si sarebbe sottoposto in ritiro non sia servita nemmeno a raggiungere la calma e l’atarassia necessarie per risultare tra coloro che, prima di mettere in salvo sé stessi, hanno almeno tentato di soccorrere il prossimo; si vede che, sicuramente contro ogni aspettativa del prelato, la nave da crociera non si è rivelata un posto sufficientemente silenzioso ed ascetico per raggiungere la pace interiore. In ogni caso, i fedeli della comunità pastorale del paesino in provincia di Monza attendono ancora delle risposte dal parroco, che al momento preferisce rimanere ritirato in religioso silenzio (stavolta prediligendo rimanere a casa, però).
Germana de Angelis