Rodotà: «Internet non uccide tv e giornali»
Almeno nel breve periodo internet non soppianterà la televisione, esattamente come la tv stessa non ha cancellato la carta stampata: per il momento tra i vari media c’è un gioco dialettico e di integrazione, e questo è un arricchimento . Lo ha spiegato il giurista Stefano Rodotà a margine del convegno di filosofia politica «La democrazia nella rete?», organizzato ad Aosta dall’ateneo valdostano.
«Prendiamo Beppe Grillo: ha centinaia di migliaia di contatti in rete, ma nella televisione generalista l’ordine di grandezza del pubblico raggiungibile è di milioni di persone». «Lui – ha spiegato l’ex presidente dell’autorità Garante per la protezione dei dati personali – ha creato un tipo di notizia dalla quale le televisioni tradizionali non potevano allontanarsi e quindi ha innescato un meccanismo che è partito dalla rete e ha coinvolto la piazza, alla quale le tv hanno dovuto interessarsi».
Nonostante le innegabili difficoltà, secondo Rodotà anche il ruolo della carta stampata continua a essere significativo: «Quando ha dovuto diffondere l’enorme massa di materiale che aveva a disposizione Wikileaks, Assange si è affidato ad alcuni dei più grandi giornali del mondo, ovvero ai giornalisti, i professionisti del controllo delle fonti».