Rugby: Irlanda in lutto. Morto Nevin Spence
Una tragedia grande, grandissima, nel mondo del rugby. Il centro irlandese dell’Ulster, Nevin Spence, 22 anni, grande promessa del rugby europeo, è morto ieri sera con suo padre e suo fratello Graham cadendo in un pozzo nero all’interno della loro azienda agricola nell’Irlanda del Nord. Spence era considerato la stella nascente del suo Paese e si era messo in luce il Celtic League. Secondo i servizi di soccorso nordirlandesi Nias, la sorella del giocatore è l’unica superstite dell’incidente ed è stata trasportata all’ospedale dopo aver inalato vapori tossici di liquami nella fattoria di famiglia a Hillsborough, nell’est della provincia dell’Ulster. I giocatori professionisti di rugby ed il primo ministro nordirlandese Peter Robinson hanno espresso il loro dolore per la tragedia, che ha portato alla morte di un giocatore destinato “ad una brillante carriera internazionale”.
RINVIO ZEBRE — Una tragedia che ha colpito tutto il mondo del rugby mondiale. E che tocca direttamente anche la franchigia federale in Celtic League. Le Zebre, infatti, venerdì 21 avrebbero dovuto ospitare l’Ulster a Parma. Un match che è stato rinviato a data da destinarsi. Nel prossimo turno sarà osservato un minuto di silenzio su tutti i campi della Celtic League.
IL DOLORE DEL RUGBY ITALIANO — Nell’immediatezza del fatto, la Fir aveva diffuso il seguente comunicato: “Il presidente della Alfredo Gavazzi, il Consiglio Federale tutto, gli atleti e gli staff delle formazioni italiane di RaboDirect PRO12 esprimono il più profondo cordoglio alla famiglia di Nevin Spence, a seguito del tragico incidente che ha coinvolto l’atleta ieri nella fattoria di famiglia insieme al padre Noel ed al fratello Graham. La FIR e le Zebre Rugby sono in contatto con RaboDirect PRO12 in merito alla prossima giornata del torneo (Zebre-Ulster, in programma venerdì 21 settembre allo Stadio XXV Aprile di Parma) e rispetteranno i desideri della famiglia di Nevin e dei suoi compagni di squadra. A loro vanno, in questo tragico momento, i pensieri di tutti i rugbisti italiani”.
di Redazione