Sbagliare tutto, sbagliare sempre
Cara Rossella,
per l’ennesima volta ho sbagliato : mi sono innamorata di un uomo sposato! Ormai ho 35 anni e dall’adolescenza sono sempre stata attratta da uomini già impegnati, quasi li andassi a cercare con accanimento morboso. Più volte mi sono chiesta il perché di questa preferenza ed arrivata a questo punto penso che mi piace soffrire, anche se poi mi lamento, che amo le scelte difficili, le relazioni complicate, anche se poi sto male e mi tormento inutilmente consapevole della mia solitudine durante le vacanze, i week – end, capodanno e tutti gli altri giorni festivi. Cosa può esserci alla base di queste scelte sbagliate? Vorrei tanto “guarire”, avere una vita normale, crearmi una famiglia, avere dei figli ed un uomo tutto mio…
Celeste
Mia cara Celeste,
le cause che inducono a scegliere situazioni difficili e relazioni tormentate vanno ricercate nell’infanzia, nel rapporto genitoriale, nel ricordo dei conflitti, delle ferite,del dolore di non sentirsi abbastanza amati. Ciò induce, da adulti , alla scelta di situazioni poco felici affinché, a priori, si possa evitare il dispiacere per una eventuale separazione, allontanando il dolore dell’abbandono. In effetti ,così facendo , si ama colui che non si può avere completamente, come da piccoli inconsciamente si amava il genitore dell’altro sesso, il cui desiderio non è mai stato estinto. Un comportamento del genere fa anche pensare che non ci sente degni di essere amati oppure il timore di un abbandono fa scegliere un uomo già impegnato con l’illusione di poter così sfuggire ad una futura sofferenza. La nostra mente attua spesso dei meccanismi particolarmente contorti a cui è difficile dare una spiegazione ed in molti casi ci si riduce a vivere in modo represso ed autolesionista con un atteggiamento di sfiducia che induce a non programmare il futuro. E così, scegliendo solo uomini impegnati può anche significare non volersi impegnare in un rapporto, perché è molto più difficile amare condividendo il quotidiano, affrontando problemi familiari ,interessi comuni e convivenza che vivere in modo clandestino, incontrandosi saltuariamente, credendo così di essere felici per quei pochi momenti apparentemente eccitanti ma a cui manca qualcosa di fondamentale, quasi a voler ripetere emozioni e sensazioni adolescenziali sempre in attesa di un incontro definitivo più completo e maturo. Ma queste, mia cara, sono soltanto mie considerazioni…Se ci tieni veramente a “guarire” come scrivi, dovresti recarti da un buon psicoterapeuta affinché possa finalmente comprendere quale conflitto inconscio ti impedisce di scegliere ciò che è bene per la tua vita.
Rossella Argo
Per chi volesse contattare Rossella, inviaci una email a rossellaargo@gmail.com