Scherma: super Italia, e’ cassaforte medaglie
E’ da sempre la ‘cassaforte’ delle medaglie olimpiche, una fabbrica sempre un utile. La scherma azzurra si avvicina a Londra 2012 carica di sogni ma soprattutto di certezze. Quelle che le derivano da un palmares che parla di 114 medaglie che pongono questa disciplina sul tetto dello sport italiano.
Dalle Olimpiadi di Anversa del 1920, che incoronarono la leggenda di Nedo Nadi con la conquista di ben cinque medaglie d’oro, fino ai giorni mostri, con il mito di Valentina Vezzali, la scherma azzurra ha conquistato 45 ori, 38 argenti e 31 bronzi, un record di eccezionale spessore e che incorona questa disciplina come la piu’ medagliata dello sport olimpico italiano. Londra 2012 si spera ripeta gli exploit di Pechino (2 ori e 5 bronzi), Sydney 2000 (tre ori e due bronzi) e Atene 2004 (2 ori, 2 argenti e 1 bronzo). Tra la prima e l’ultima medaglia c’e’ una passerella fatta di grandissimi nomi della scherma italiana: dalle storiche medaglie d’oro di Nedo Nadi alle 16 medaglie dei fratelli Mangiarotti (13 del grande Edoardo e 3 di Dario), dalla conferma di Valentina Vezzali campionessa olimpica per la terza volta consecutiva a Giovanna Trillini arrivata alla sua quinta Olimpiade (4 ori, 1 argento e 3 bronzi). Al di la’ dei miti e delle leggende, come non ricordare poi l’oro di Matteo Tagliariol nella spada maschile individuale 48 anni dopo Giuseppe Delfino oro a Roma 1960; i bronzi di Salvatore Sanzo nel fioretto maschile e della squadra di sciabola maschile; come non pensare all’oro di Stefano Cerioni, oggi ct azzurro, a Seul ’88, quattro anni dopo la vittoria di Mauro Numa a Los Angeles.
In campo maschile, tocchera’ ad Aldo Montano, Gigi Tarantino, Diego Occhiuzzi nella sciabola, ad Andrea Cassarà, Andrea Baldini, Valerio Aspromonte nel fioretto tenere alto l’onore dell’arma azzurra che trovera’ un’agguerrita concorrenza nell’ est europeo, nell’arrembante Asia oltre che nei tradizionali antagonisti francesi e tedeschi. Nel fioretto uomini da temere soprattutto i cinesi (Jianfei Ma e Sheng Lei), i tedeschi (Benjamin Kleibrink, oro Pechino, e Peter Joppich) ed il russo Cheremisinov, con i giovani americani nella veste di outsider. Piu’ equilibrio nella spada dove c’e’ da tenere sott’occhio i francesi, gli svizzeri, l’ungherese Imre e l’estone Novosjolov. Nella sciabola, Montano, Tarantino e Occhiuzzi se la dovranno vedere col tedesco Nicolas Limbach, col coreano Bongil Gu, ma soprattutto con il russo Alexey Yakimenko. A livello di squadra partiamo alla pari di Russia e Germania, ma attenzione a Bielorussia e Corea. Il dream team del fioretto femminile (Vezzali, Di Francisca, Errigo, Salvatori) dovra’ stare attento solo a se stesso: l’oro conquistato agli ultimi Europei di Milano e’ un buon viatico per i Giochi. Meno facile sara’ il cammino verso l’oro individuale che potrebbe proiettare la Vezzali tra le leggende dei Cinque cerchi. Le concorrenti piu’ temibili saranno la coreana Hyun Nam, gia’ argento a Pechino ed attuale n.2 al mondo, le russe Lamonova e Shanaeva e la polacca Gruchala.
A livello di squadra, da temere c’e’ la Russia: e’ la squadra che piu’ d’ogni altra mette in difficolta’ le azzurre. Basti pensare che le uniche sconfitte del dream team dal dopo Pechino ad oggi sono giunte per mano della Russia. Ultima sconfitta quella ai Mondiali di Catania 2011, nella finale per il titolo mondiale, col punteggio di 45-44. Nella sciabola femminile la battaglia per l’oro sara’ tra le due azzurre (Marzocca e Vecchi), la statunitense Mariel Zagunis (ha vinto le uniche due Olimpiadi di specialita’ – Atene e Pechino), la russa Sophia Velikaia e l’ucraina Olga Kharlan. Nella spada ‘rosa’ (Del carretto, Navarria, Fiamingo) ci sono da temere le atlete romene (su tutte Ana Branza) e cinesi (Li Na), ma ma l’arma e’ ‘pazza’ e dunque ogni atleta qualificata può fare il ‘colpaccio’.