Sclerosi multipla aumenta fra donne: Esperto, in 4-5 casi ogni 100mila abitanti
Secondo una ricerca Inglese , pubblicata su Neurology ( Insights into gender bias in MS susceptibility), sarebbe stata Individuata una variante allelica che spiegherebbe la suscettibilità genetica delle donne all’insorgenza della malattia. In questo studio, i ricercatori hanno valutato i geni HLA di 1055 famiglie con più di 1 persona con sclerosi multipla. Hanno quindi testato i geni di 7.093 persone. Di questi, 2.127 avevano la sclerosi multipla I ricercatori hanno valutato i geni delle persone con e senza la malattia per verificare se quelli con la malattia ereditavano il gene di suscettibilità dalla propria madre o dal padre . Hanno quindi scoperto che le donne con la sclerosi multipla hanno 1,4 volte di probabilità in piu’ di avere la variante del gene HLA associata alla malattia rispetto agli uomini.”Il rapporto di incidenza della sclerosi multipla tra femmine e maschi si e’ modificato, a scapito delle donne, passando, in pochi anni, da 2 a 1 a quasi 3 a 1 e la causa principale e’ da ricercare nei fattori ambientali, piu’ che in quelli genetici” . Queste le parole di Enrico Granieri, direttore del Centro servizio e ricerca sulla sclerosi multipla dell’universita’ di Ferrara. In Italia si verificano 4-5 casi ogni 100mila abitanti e il rapporto femmine-maschi è arrivato a 2,8 a 1. «Sappiamo che tutte le malattie autoimmuni, oltre alla sclerosi multipla, anche il lupus eritematoso e l’artrite reumatoide tendono ad essere più frequenti nelle donne – prosegue – e sappiamo che gli individui colpiti hanno una predisposizione genetica che però non è legata solo ad un gene ma riscontrabile su più cromosomi. Insieme ai fattori genetici, poi, interagiscono anche quelli ambientali». Anzi, secondo Maria Marrosu, responsabile del Centro sclerosi multipla dell’ospedale Binaghi di Cagliari, la componente genetica nella comparsa della malattia «conta meno del 20%». Finora, la comunità scientifica non ha individuato i fattori ambientali causali. Le ricerche si stanno concentrando in tre direzioni: «il virus di Epstein-Barr (EBV) che causa la mononucleosi – conclude Granieri – il fumo e l’azione della vitamina D derivante dall’esposizione al sole».
A cura di Maria Pinto